/ 

| 16 febbraio 2021, 09:54

22enne arrestato per terrorismo a Savona, disposti i domiciliari: la Digos perquisisce la casa dello zio

Andrea Cavalleri collabora con le indagini, da lì la decisione del giudice. Lo zio era stato coinvolto nel "Golpe Saxa Rubra" ai danni della sede Rai

22enne arrestato per terrorismo a Savona, disposti i domiciliari: la Digos perquisisce la casa dello zio

Il 22enne di Savona Andrea Cavalleri arrestato lo scorso 22 gennaio dalla Polizia di Stato nella sua abitazione di via Alfieri, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo, su decisione del giudice è stato trasferito agli arresti domiciliari.

Questa la decisione giunta dal Tribunale di Genova in quanto il giovane aveva deciso di collaborare nelle indagini dopo gli interrogatori con il Pm Maria Chiara Paolucci (che verrà sostituita dal pm Monica Abatecola).

L'inchiesta però potrebbe vedere coinvolto anche uno zio del savonese che è stato perquisito nei giorni scorsi dalla Digos. Il parente anni fa (primi anni 90) era coinvolto nel "Golpe Saxa Rubra", un tentato assalto alla sede della Rai che vedeva tra gli attentatori un nucleo composto da neofascisti.

Gli investigatori comunque stanno setacciando diverse piste a partire proprio dagli iscritti del canale Telegram "Sole Nero" che era stato creato da Cavalleri.

Oltre a Cavalleri ad essere iscritti nel registro degli indagati anche un minorenne piemontese e si erano aggiunti nel secondo filone romane anche due giovani, un maggiorenne e un minorenne originari di Roma.

L’attività investigativa, condotta dalle D.I.G.O.S. di Genova e Savona e dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-UCIGOS, e diretta dalla Procura della Repubblica Distrettuale di Genova, trae origine da un’inchiesta avviata da altro Ufficio Giudiziario nei confronti di un minore confluito in gruppi suprematisti, legato all’arrestato da un forte vincolo di amicizia.

Gli investigatori della Polizia di Stato avevano accertato che il giovane, assieme ad altri coetanei, aveva costituito un’organizzazione - denominata “Nuovo Ordine Sociale” - di matrice nazionalsocialista, finalizzata al reclutamento di altri volontari e alla pianificazione di atti estremi e violenti a scopo eversivo. Nello specifico, tramite piattaforme di messaggistica, l’arrestato, appassionato ed esperto di armi e oggettistica “militaria”, teneva i contatti, diretti o in appositi gruppi, con altri soggetti attestati sulle medesime posizioni ideologiche.

Ma non è tutto. Sempre secondo le indagini, sarebbe emerso che il 22enne avrebbe collaborato con altri sodalizi alla redazione ed alla successiva diffusione sul web di documenti di chiara matrice neonazista e antisemita nei quali, fra l’altro, si incita apertamente alla rivoluzione violenta contro “lo Stato occupato dai sionisti” ed alla eliminazione fisica degli ebrei. Si sarebbe ispirato al sodalizio suprematista statunitense AtomWaffen DIVISION ed alle Waffen-SS naziste.

In tale ambito ha creato specifiche chat aventi il fine di svolgere propaganda ed istigazione alla violenza per motivi di discriminazione razziale, definendosi in varie conversazioni quale appartenente alla corrente “INCEL”, manifestando profondo astio nei confronti del genere femminile.

Fra gli obiettivi dichiarati dal giovane figurava anche il compimento di azioni terroristiche di matrice suprematista analoghe a quelle realizzate nel 2011 e nel 2019 rispettivamente a Utoya (Norvegia) e Christchurch (Nuova Zelanda), la cui esaltazione frequentemente ricorre nelle conversazioni tra i membri del gruppo. Infine, in varie chat analizzate erano altresì presenti istigazioni alla commissione di atti di violenza estremi anche sacrificando la propria vita, incoraggiando lo “school shooting” o il “day of the rope”.

Contestualmente alla misura cautelare gli uomini dell’antiterrorismo della Polizia di Stato avevano eseguito – con il concorso della Polizia Postale e delle Comunicazioni – 12 perquisizioni delegate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Maria Chiara Paolucci - titolare dell’indagine - nei confronti di altrettanti contatti qualificati dell’indagato che hanno interessato, oltre a Savona e Genova, le città di Torino, Cagliari, Forlì-Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium