"Nelle settimane scorse il Consiglio Comunale di Genova ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza di centrodestra, quello contrario del M5S, l’astensione del PD e della Lista Crivello, un ordine del giorno, presentato da Forza Italia e dalla Lega, volto a 'Istituire un’anagrafe virtuale antifascista e anticomunista'" si legge in una nota stampa diffusa dalla federazione genovese del partito Comunista italiano.
Si legge ancora nel documento: "I fautori di tale ordine del giorno puntano espressamente a 'Promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda delle ideologie fasciste, naziste, comuniste, eversive e antidemocratica, nonché contro la produzione e la vendita di oggetti e simboli che richiamino tali ideologie'. Se non si trattasse di un atto politico grave, lo si potrebbe ascrivere alla categoria di una risposta all’insegna del 'ma anche', alla quale una certa idea e pratica della politica continua a riferirsi alla ricerca di un consenso trasversale, oppure a quella del 'proviamo a scimmiottare l’iniziativa degli altri piegandola ad una visione di parte'. Siamo di fronte ad una scelta che fa parte del processo di revisionismo storico in atto da tempo nel nostro Paese, lo stesso che ha finito con l’equiparare vincitori e vinti in nome di una inesistente esigenza di pacificazione nazionale, con lo sminuire il ruolo della Resistenza nell’affermazione della Repubblica, dei valori dell’antifascismo nella Carta Costituzionale. Un processo che, pochi giorni prima del Consiglio Comunale in oggetto, in occasione della giornata mondiale della memoria, ha reso possibile ad esponenti della destra del Consiglio Comunale di Cogoleto di inneggiare plasticamente al fascismo. Un processo revisionista che ha trovato ulteriore spinta nel voto espresso poco più di un anno fa al parlamento europeo dai rappresentanti della destra, unitamente al PD, per restare alla rappresentanza parlamentare italiana,“ sull’importanza della memoria”, che omettendo e stravolgendo la storia ha messo sullo stesso piano nazismo e comunismo. Ciò che il Consiglio Comunale di Genova ha compiuto è un atto grave, che merita non solo la massima riprovazione, ma anche la messa in campo di ogni utile iniziativa volto a contrastarlo. Noi, il PCI, ci sentiamo impegnati in tale direzione".
"Come abbiamo avuto modo di sottolineare a più riprese - scrive ancora il Pci -, la storia alla quale ci rifacciamo è quella di una forza politica e culturale che meglio e con maggiore forza ha dato voce al dolore del Paese ed alla aspirazione all’emancipazione delle classi subalterne, un punto di riferimento per la conquista di migliori condizioni di vita, per la difesa del sistema dei diritti democratici, quegli stessi dei quali beneficiano oggi i promotori dell’ordine del giorno. Essa, nel senso suo più alto, appartiene alla storia d’Italia. Per questa ragione, ringraziandola della disponibilità nell’incontrarci, chiediamo che la mozione incriminata possa essere ritirata. Così non fosse, saremo costretti ad intraprendere azioni legali nei confronti di un’Amministrazione comunale che ha deciso, deliberatamente, di non rispettare la Costituzione Italiana nata dalla Resistenza antifascista. La nostra Costituzione pone, infatti, la pregiudiziale antifascista come elemento fondante, ma non professa l’anticomunismo. Questa mozione svilisce e calpesta la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza alla quale hanno partecipato, sacrificandosi e perdendo la vita, migliaia di comunisti. La Costituzione stessa è stata redatta anche grazie al contributo fondamentale dei comunisti, riconosciuti come interlocutori preziosi anche da chi, nelle altre forze politiche che hanno fondato l’Italia repubblicana, si trovavano su posizioni politiche diverse quando non diametralmente opposte".