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Attualità | 08 aprile 2021, 18:00

Mille chilometri e 123 comuni toccati: la grandiosa 'Ciclovia dei parchi liguri'

Il progetto elaborato da Federparchi è stato presentato nei giorni scorsi alla Regione Liguria affinché possa essere valutato nell’ambito della programmazione relativa al ‘Piano Next Generation Ue’

Mille chilometri e 123 comuni toccati: la grandiosa 'Ciclovia dei parchi liguri'

Oltre mille chilometri interamente percorribili, ben centoventitrè comuni toccati, di cui sessantotto all’interno di aree protette. Un’enorme occasione di rilancio per tutta la regione, oltre che di promozione turistica: sono i punti cardine del progetto che è denominato ‘Ciclovia dei parchi liguri’ e che è stato elaborato dal coordinamento Federparchi Liguria, con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare il grande patrimonio ambientale delle aree protette e dell’entroterra della Liguria attraverso un’iniziativa nel settore della mobilità sostenibile, analogamente a quanto in fase di realizzazione per altri progetti simili in tutta Italia, nell’ambito della programmazione relativa al ‘Piano Next Generation Ue’ (il cosiddetto Recovery Fund).

Con ‘Ciclovia dei Parchi Liguri’ Federparchi mette a disposizione della Regione Liguria un progetto cicloturistico di circa mille chilometri, di semplice realizzazione e di basso costo, in quanto previsto interamente su viabilità ordinaria, con i soli costi di segnaletica, cartellonistica e stazioni di ricarica e-bike lungo il percorso, da localizzarsi in base ad accordi con enti parco e comuni interessati (123 di cui 68 facenti parte di aree protette). Secondo il coordinatore Roberto Costa “l’opportunità, grande, è quella di favorire, attraverso la pratica organizzata del cicloturismo, in grande espansione in tutta Europa, la frequentazione di territori fino ad oggi semisconosciuti ai grandi flussi turistici, integrandosi con altre infrastrutture come l’Alta via dei monti liguri, e permettendo quindi lo sviluppo e il potenziamento di attività economiche legate all’accoglienza, alle produzioni tipiche locali, all’artigianato, alle tradizioni e in generale al turismo outdoor. Con l’auspicio che la Regione Liguria voglia far suo questo progetto e prenderne in considerazione lo sviluppo, ci mettiamo fin d’ora a disposizione per ogni possibile collaborazione in tal senso, con le nostre persone e le nostre strutture”. È un aspetto propositivo assolutamente degno di nota.

Secondo Federparchi, la ‘Ciclovia dei Parchi Liguri’ ha queste caratteristiche: sviluppo di circa mille chilometri interamente su viabilità pubblica già esistente; partenza da Ventimiglia e arrivo a La Spezia con transito in ben centoventitrè comuni della Liguria; interconnettibilità con reti analoghe nelle confinanti Francia e regioni Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, con la ‘Ciclovia Tirrenica’ in fase di progettazione e con reti ciclabili di interesse e sviluppo locale; transito in tutti i sessantotto comuni degli enti parco regionali e nazionali, delle aree protette locali, delle riserve naturali regionali, delle aree marine protette nazionali e regionali, dei giardini botanici; bassi costi di realizzazione, limitati a cartellonistica e segnaletica, stazioni di ricarica e-bike, sito web, carta turistica informativa; frequenti connessioni con l’Alta Via dei Monti Liguri; facilità di accesso a partenza, arrivo e numerosi punti intermedi da tutta la rete ferroviaria ligure; assenza di necessità autorizzative particolari; rapidità di realizzazione con costi estremamente contenuti.

“La ‘Ciclovia dei parchi liguri’ - osserva Roberto Costa - risponde in pieno alle indicazioni delle linee guida europee sul Next Generation Ue, in quanto ne raccoglie le prescrizioni in termini di transizione verde, sostenibilità ambientale, crescita intelligente, sostenibile e inclusiva verso coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione e politiche per il rafforzamento del mercato unico, in particolare per le piccole e piccolissime imprese. Ciò partendo dal dato di fatto che il fenomeno del turismo in bicicletta è ovunque in forte espansione, e porta con sé conseguenze virtuose quali lo sviluppo indotto di ospitalità e accoglienza locale in piccole strutture quali B&B, ostelli e rifugi, presenza lungo il percorso di operatori privati addetti a manutenzioni e riparazioni, punti vendita di prodotti tipici locali ed artigianato, come ben dimostrano i risultati ottenuti da altre esperienze analoghe in Italia e all’estero; dati relativi al solo 2019 evidenziano che in Germania l’indotto delle attività ciclistiche ha generato 281.000 posti di lavoro”.

Non per caso anche in Italia, a seguito delle indicazioni delle linee guida Next Generation UE, stanno nascendo numerose iniziative di area vasta, come la già citata Ciclovia Tirrenica, alcuni tratti della quale lungo la fascia costiera ligure corrispondono con l’itinerario proposto, e la recentissima proposta di ‘Ciclovia dei parchi di Calabria’ con un percorso previsto di 545 chilometri attraverso quattro parchi. “Inoltre - è il parere di Federparchi Liguria - la presenza di motivazioni di interesse culturale, sociale e turistico lungo le località attraversate dall’itinerario comporta un fondamentale valore aggiunto, in quanto i frequentatori non si limiteranno al gesto sportivo ma tramite questo potranno partecipare ad una ‘experience’ in grado di coinvolgerli a 360 gradi, favorendo fra l’altro un diffuso ‘storytelling’ di rimbalzo, in particolare attraverso i social network, in grado da fare da volano a un ulteriore allargamento della conoscenza del territorio ligure, delle sue bellezze e dei suoi valori a nuove fasce di pubblico. In Liguria attualmente esistono alcuni percorsi di interesse ciclistico riguardanti anche l’entroterra, ma sono di fatto limitati ad alcune aree del ponente, grazie alla partecipazione degli Enti locali a progetti transfrontalieri, mentre tutto l’entroterra di centro-levante è privo di percorsi, a parte la 'Ciclovia dell’ardesia', peraltro in stato di semi abbandono”.

Ecco quindi che arriva una proposta concreta su come investire le risorse del Recovery Fund. La Regione Liguria sappia ascoltare queste voci, e tutte le voci provenienti dai territori.

Alberto Bruzzone

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