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Municipio Ponente | 08 maggio 2021, 15:10

Pegli, la questione parcheggi sulla Piana Pallavicini è ancora ferma al palo

Il fascicolo è passato dall’assessore Matteo Campora all’assessore Lorenza Rosso. La consigliera del Partito Democratico, Cristina Lodi, sollecita una soluzione da parte del Comune di Genova, secondo gli impegni che erano stati presi

Pegli, la questione parcheggi sulla Piana Pallavicini è ancora ferma al palo

La questione dei parcheggi sulla Piana Pallavicini di Pegli è giunta a una lettera morta ormai da troppo tempo. E i residenti della zona iniziano a chiedere una soluzione definitiva al problema con sempre maggiore insistenza. Il Comune di Genova, in particolare l’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, si era impegnato, nei mesi scorsi, ad approfondire il tema della libera fruizione o meno delle aree di sosta, attraverso un passaggio con l’Avvocatura generale, ma la questione è evidentemente complessa e, per adesso, non ci sono ancora sviluppi.

L’unica novità è un passaggio di consegne all’interno dell’amministrazione comunale, con il fascicolo Piana Pallavicini che è passato da Matteo Campora a Lorenza Rosso, neo assessore con delega ad Avvocatura ed Affari Legali.

È proprio a lei che si rivolge, attraverso una lettera protocollata, la consigliera comunale del Partito Democratico, Cristina Lodi, che è stata sempre tra le più attente in merito alla vertenza dei parcheggi sulla Piana Pallavicini, ovvero quel dedalo di strade che comprende via Longo, via Garelli, via della Maona e via Diciotto Fanciulli.

Nel testo del suo messaggio all’assessore Lorenza Rosso, Cristina Lodi ricorda che “esistono dei passaggi a capo dell’amministrazione comunale di cui la sottoscritta, il Municipio Ponente e i cittadini non hanno avuto più notizie. Ma, visti ormai i lunghi tempi di attesa e le innumerevoli audizioni in Conferenza dei Capigruppo dei cittadini interessati, le chiedo di poter avere da lei indicazioni su quali azioni l’amministrazione comunale intenda intraprendere per arrivare a una risoluzione definitiva della questione”.

La ‘questione’ venne spiegata molto bene nel testo dell’interpellanza numero 132, rivolta al sindaco di Genova, Marco Bucci, e alla sua Giunta, e risalente al dicembre dello scorso anno: “Con una petizione - scriveva Cristina Lodi - i cittadini di Pegli chiedono il ripristino delle aree di sosta della zona denominata ‘Piana Pallavicini’, dopo moltissimi anni di utilizzo da parte della popolazione senza alcuna limitazione. Il Comune di Genova ha consentito a dei privati l’uso esclusivo di una parte del sedime stradale ad uso parcheggi privati, senza un atto motivato, non salvaguardando l’interesse pubblico della comunità che da tempi immemorabili utilizza queste aree”.

La consigliera del Partito Democratico citava “una sentenza del Tribunale di Genova, la numero 2457/2019, relativa alla causa promossa dall’Immobiliare Pinara Srl per l’utilizzo delle aree marginali ai fini della sosta della strada via Diciotto Fanciulli”, con la quale la domanda veniva rigettata.

“Questa sentenza è da ritenersi esemplare per il Comune di Genova, al fine di impedire il riconoscimento ai privati dell’uso privatistico anche delle altre aree stradali, così come avvenuto con quelle di via Diciotto Fanciulli”. Secondo Cristina Lodi e secondo i residenti, quindi, l’usufrutto dei parcheggi deve rimanere libero, così come è libero il transito sulle quattro strade. Ecco perché si domandava alla civica amministrazione “di rimediare a questa situazione, e andare incontro alle esigenze dei cittadini che chiedono il ripristino della situazione pregressa eliminando le restrizioni in atto, e restituendo alla comunità quanto la stessa ha goduto da diversi decenni”.

Risposta, per adesso, non ce n’è stata. Anzi, per la verità, ce n’è stata una eccome: perché in via della Maona si è andati avanti con i palettamenti, sicché sulla Piana Pallavicini ormai tutti gli stalli sono privatizzati, a eccezione del tratto di via Diciotto Fanciulli, dove la sentenza del Tribunale è stata negativa per l’immobiliare in questione. Come andrà a finire? Palazzo Tursi sta cercando, molto probabilmente, una soluzione extragiudiziale, e intanto si apre un altro fronte: i palazzi della Piana Pallavicini non possono essere raggiunti dalla fibra ottica, ovvero Internet superveloce, proprio perché esiste questo conflitto tra pubblico e privato. Arrivare a un chiarimento è sempre più una necessità.

Alberto Bruzzone

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