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Municipio Bassa Valbisagno | 26 maggio 2021, 07:10

Ex mercato corso Sardegna, Pirondini: “Per i commercianti della zona condizioni contrattuali irricevibili”

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle riporta in consiglio comunale l’estromissione delle attività del Civ dall’area dell’ex mercato a causa dei costi di locazione troppo elevati. L’assessore Paola Bordilli ridimensiona la situazione

Ex mercato corso Sardegna, Pirondini: “Per i commercianti della zona condizioni contrattuali irricevibili”

“Per i commercianti della zona condizioni contrattuali irricevibili per insediarsi nell’area dell’ex mercato di corso Sardegna”.

A portare in consiglio comunale questa volta, il caso della mancata assegnazione di parte degli spazi commerciali dell’ex mercato di corso Sardegna alle attività del Civ, è il consigliere del Movimento 5 Stelle, Luca Pirondini, che attacca: “Il progetto del nuovo mercato di corso Sardegna rivela tutte le ombre di questa amministrazione capace solo di appoggiare il commercio dei grandi gruppi: per quello spazio pari a 4.000 mq, in mano all’ennesima società privata (un’immobiliare milanese), ci saremmo aspettati che alle promesse seguissero i fatti e si desse corso a una più che giusta corsia premiante per i commercianti della zona, vitali per il tessuto sociale e urbano del quartiere.

A questo scopo era stato anche firmato un accordo. Alla resa dei conti, però, i commercianti si sono visti proporre contratti con condizioni irricevibili: parliamo infatti di affitti che vanno dal 4.000 a 10.000 euro al mese, con contratti di 5-6 anni, per locali con metrature comprese tra i 100 e i 140 mq. I commercianti inoltre dovrebbero sostenere tutte le spese di amministrazione e garantire una fideiussione di sei mesi. E ancora, pagare un obolo pari all’8% annuo dell’utile”, dice il capogruppo comunale illustrando l’interrogazione in cui chiede chiarimenti circa i canoni di locazione chiesti ai commercianti interessati agli spazi interni al mercato di corso Sardegna.

E aggiunge: “È evidente che le condizioni proposte ai negozianti, tutti di piccole e medie dimensioni, non sono in linea con la tipologia di commercio caratteristica delle botteghe di prossimità e per di più ignorano completamente il periodo storico che stiamo attraversando. Con la pandemia, il commercio ha subito perdite incalcolabili e queste condizioni rasentano la follia”.

A confermare l’impossibilità dei piccoli commercianti della zona ad accedere all’area con quei costi era stato lo stesso presidente del Civ Umberto Solferino: “Le richieste sono irricevibili, parliamo di cifre che vanno dai 4 mila ai 10 mila euro al mese a cui va aggiunto il canone di amministrazione dell’area, altri 600-800 euro mensili, oltre alle spese per allestire e arredare il negozio”.

“Con questa operazione - prosegue Pirondini - si rischia di non vedere riaprire insegne storiche e di assestare l’ennesimo colpo mortale a una categoria già in ginocchio”. Anche il presidente del Municipio della Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante, aveva manifestato il su dissenso e lanciato l’allarme: “Se le attività del territorio non riescono a insediarsi nell’area dell’ex mercato di corso Sardegna, rischiamo di creare un’altra Fiumara”.

A rispondere al capogruppo l’assessore al commercio Paola Bordilli che premette “ :Voglio sottolineare alcuni numeri per precisare quanto viene riportato in merito a questo parco urbano che, come si ricorderà, comprende, come da accordo di programma, anche attività di vicinato, fra cui ristoranti, centri medici e quant’altro. La priorità è riconosciuta agli iscritti Civ che mi risultano essere, da visura camerale, un totale di 27. Da un confronto con il collega Piciocchi, sono risultate interessate alla proposta 12 imprese. Di queste 4 erano incompatibili con le metrature proposte. Delle 8 realtà rimanenti soltanto due hanno formalmente risposto alla proposta, ma in modo negativo. Abbiamo richiesto che venisse fatto un successivo richiamo rinnovando la procedura iniziale. Con questo nuovo passaggio speriamo che l’interesse possa emergere”

R.U.

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