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Attualità | 19 novembre 2021, 09:30

"Assemblee in presenza, orari accettabili e più investimenti sulla scuola": gli studenti scendono in Piazza a Genova (FOTO e VIDEO)

Il corteo è scattato alle ore 9 dai Giardini di Brignole

"Assemblee in presenza, orari accettabili e più investimenti sulla scuola": gli studenti scendono in Piazza a Genova (FOTO e VIDEO)

"Assemblee in presenza, orari accettabili e più investimenti sulla scuola, vogliamo una scuola accogliente verso i migranti e che si opponga alle frontiere e al riarmo".

Questo è quello che chiedono gli studenti scesi in piazza questa mattina a Genova con un corteo scattato alle ore 9 dai Giardini di Brignole.

"Con il continuo progredire della pandemia, negli ultimi due anni, il comparto scuola è stato decisamente messo in secondo piano. - spiega Francesco Devoti, Coordinatore della Rete degli Studenti di Genova, che continua - scenderemo in piazza perché siamo stanchi di non poter fare assemblee di istituto in presenza. Le assemblee sono uno spazio di socialità che non può essere messo da parte all'interno del sistema scolastico. Vogliamo anche una revisione degli scaglionamenti previsti dalla Prefettura, perché non è possibile che ci siano studenti che, per il solo fatto di abitare lontano dalla propria scuola - debbano arrivare a casa nel pomeriggio inoltrato".

Non manca, poi, un richiamo ai problemi che, ormai da anni, affliggono la scuola italiana: edilizia scolastica insufficiente, classi-pollaio, scuole che crollano e abbandono scolastico.  Il corteo vedrà partecipi diverse realtà del movimento studentesco genovese oltre alla Rete degli Studenti Medi, come il Collettivo Edera e il Coordinamento medi internazionalisti.

Lucia Piccolo, dal CMI sottolinea di volere "una scuola che non parli solo dei problemi ambientali. Le stesse potenze che partecipano al COP26 e stendono accordi green  entro il 2100, stanno investendo in piani di riarmo che arrivano a più di 1900 miliardi. Se il clima è così importante, perché le potenze spendono  solo 1/19 dei 1900 miliardi  per la riconversione energetica? Inquina di più una bomba atomica o un automobile a diesel ? È più pericoloso il riarmo o la CO2? Vogliamo una scuola che  ci prepari al futuro. E poi, una scuola che  non lasci indietro nessuno, che riporti agli studenti gli scenari disumani attuali, come quello ai confini tra Bielorussia e Polonia, dove  4000 profughi cercano di arrivare in Europa. Migliaia di persone lasciate al freddo, alla fame nelle foreste  baltiche, a cui viene impedito di oltrepassare il filo spinato europeo. Per questo scendiamo in piazza: vogliamo una scuola che dica no alle frontiere e al military green e che sia per la massima accoglienza dei migranti e studenti come noi".

 

Francesco Li Noce

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