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Attualità | 19 novembre 2021, 16:46

Legambiente Liguria presenta i risultati del progetto 'Vogare' al Genova blue district

Il presidente Grammatico: "Abbiamo messo insieme attivismo civico, cultura scientifica, promozione e conoscenze del territorio"

Legambiente Liguria presenta i risultati del progetto 'Vogare' al Genova blue district

Saranno presentati il 25 novembre dalle 17.30 al Genova Blue District in via del Molo 65 nella sala della Cuspide i risultati del progetto ‘Vogare’ partito lo scorso luglio per promuovere azioni di citizen science tra le generazioni favorendo una cultura di impresa nell’ambito della blue economy. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare una ricerca nell’ambiente marino costiero e torrentizio dei principali organismi viventi, analizzandoli e classificandoli, indagando la qualità ecologica degli ambienti e il livello della loro compromissione dovuta alla pressione antropica e ai cambiamenti climatici.

Il progetto, promosso da Legambiente Liguria in partenariato con l’Università di Genova (Distav), l’Istituto nautico San Giorgio di Genova, l’Associazione Gau e il supporto tecnologico della start up Smartmicrooptics, ha visto impegnati trenta volontari in attività di laboratorio e sul campo grazie alle tecnologie innovative che consentono di trasformare smartphone e tablet in microscopi.

Diverse le attività svolte: tra queste, la pulizia dei rifiuti di alcuni tratti di costa e del torrente Bisagno per effettuare un monitoraggio e una classificazione scientifica dei materiali post consumo presenti, un’escursione sull’antico acquedotto in Val Bisagno, una visita al Salone Nautico, dove i volontari hanno incontrato le aziende che stanno promuovendo le migliori pratiche nell’ambito dell’economia circolare e infine nel laboratorio del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Genova, dove sono stati approfonditi gli aspetti microbiologici.

«Siamo molto soddisfatti - dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria - perché con questo progetto abbiamo messo insieme attivismo civico, cultura scientifica, promozione e conoscenze del territorio e, cosa molto importante, abbiamo realizzato un manuale descrittivo degli ambienti indagati, dando anche indicazioni per leggerli e interpretarli. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione con il Distav dell'Università di Genova affiancando le tecnologie di indagine microscopica e un kit che, una volta testato e preparato, potrà essere utilizzato dalle scuole, università, enti del terzo settore, centri di educazione ambientale, imprese e cittadini».

Comunicato stampa

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