Oggi a Teglia è in corso un sit-in che vede protagonisti 10 dirigenti scolastici da Certosa a Borzoli, rappresentativi di 7 mila famiglie, per dire che il sistema scuola è al collasso.
«Il mondo scolastico è stato lasciato completamente abbandonato sia dal Governo Centrale - dichiara il capogruppo in consiglio regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino - sia dalle istituzioni locali, Regione e Comune, che sembrano non aver compreso le difficoltà di un mondo che è prioritario per la formazione delle nuove generazioni».
La gestione quotidiana delle scuole durante la pandemia sta logorando dirigenti scolastici, insegnanti e Personale ATA, in prima linea per portare avanti le attività didattiche e amministrative.
«Alla mancanza di insegnanti e alla mancanza di spazi adeguati rispetto a un fenomeno pandemico che obbliga a distanze, si è aggiunta l'incapacità del servizio sanitario regionale di offrire supporto per quanto riguarda l'effettuazione dei tamponi e il tracciamento dei contagi - prosegue il vicepresidente della Commissione Salute Pastorino - Una situazione inammissibile se pensiamo al fatto che numerosi operatori sanitari di ogni livello avevano sottolineato, già 3 mesi fa, la previsione di un aumento di contagi a seguito della variante Omicron».
L’Associazione nazionale presidi stima un 50% delle classi in didattica a distanza, con gli istituti scolastici che si ritrovano soli a dover gestire l’aumento dei contagi e il caos delle quarantene.
«Nella maggior parte delle scuole si lavora nel caos perché il servizio, completamente snaturato, deve supplire alle carenze di quello sanitario territoriale, tra disservizio regionale e direttive ministeriali poco chiare e in continua evoluzione - accusa il consigliere Pastorino - Per questo sarebbe auspicabile l'intervento della protezione civile e dell'esercito per mantenere aperte il più possibile le classi e migliorare la didattica in presenza, assicurando ad alunne e alunni quel minimo di socialità che per le giovani generazioni è necessario».
«Inoltre, lo abbiamo ripetuto più volte come Linea Condivisa, la Didattica a distanza aumenta le disuguaglianze - prosegue Pastorino - In questi anni di pandemia è stato fatto troppo poco, da parte di tutte le istituzioni, per garantire un accesso paritario al diritto allo studio, anche in condizioni di Dad. Non è stata fornita strumentazione adeguata alle scuole, né è stata fatta una capillare formazione informatica e neppure si è pensato a come aiutare le famiglie nel gestire i minori a casa in quarantena con permessi ad hoc».
A pagare le conseguenze di questo manifesto disinteresse da parte delle istituzioni sono il personale scolastico, le famiglie e soprattutto le giovani generazioni.
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