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Municipio Levante | 06 febbraio 2022, 17:10

Monte Moro, stop agli incendi dolosi: presidio di protesta

La manifestazione si è svolta questa mattina. “Dopo tutto il lavoro e progetto di riforestazione, nato grazie all’intraprendenza di Matteo Ciappina ed Eugenio De Vena, in questi mesi sono state coinvolte tantissime persone”

Monte Moro, stop agli incendi dolosi: presidio di protesta

Monte Moro, stop agli incendi dolosi. Presidio di protesta domenica mattina sul piazzale del Monte Moro, nel Municipio IX Levante. A organizzarlo sono diversi volontari che in questi anni hanno intrapreso spontaneamente il recupero di questo ampio spazio boschivo.

“Martedì mattina alle 2 un incendio doloso ha devastato il Monte Moro e in parte il bosco che abbiamo piantato e curato negli ultimi tre anni”. Il tam tam è corso sui diversi canali social appena scoppiato l’incendio, con grande dispiacere di chi ha assistito inerme all’ennesima devastazione. “Dopo tutto il lavoro e progetto di riforestazione, nato grazie all’intraprendenza di Matteo Ciappina ed Eugenio De Vena, in questi mesi sono state coinvolte tantissime persone, che ogni domenica hanno contribuito al rimboschimento dei monti sulle alture di Nervi”.

Il Monte Moro è fulcro di un progetto ambizioso, che si chiama, appunto ‘Progetto Monte Moro’, un museo di storia. “La nostra idea è quella che a Monte Moro sorga un Parco Storico delle Batterie. Lavoriamo a questa proposta dal 2010. Da quella data sono nate splendide sinergie con altre associazioni e molti altri soggetti, tutti orientati a valorizzare quella collina in termini ambientali, storici e turistici. Una fantastica esperienza”.

Si basa sul sentiero dei Bunker e delle Batterie: “Il Sentiero delle batterie di Monte Moro non parte necessariamente dal Cimitero di Quinto. La nostra proposta è di allungarne il tracciato di qualche centinaio di metri e di fissarne l’inizio ai Giardini di Quinto, in riva al mare. Anche lo scalo di Quinto, infatti, nasconde alcune fortificazioni che sono ricollegabili alla nostra montagna fortificata, frammenti di storia che vogliamo salvare e valorizzare”.

A dicembre è stato realizzato anche il logo del progetto, “che raccoglie l’essenza delle nostre idee: verde come la collina del Moro, azzurro come il mare che lo accarezza. Identifica l’amore per la nostra città, con quelle due lettere GE, bene in vista. Mette in evidenza il desiderio di studiare e salvaguardare le fortificazioni e le batterie. Insomma, Progetto Monte Moro continua a crescere. Storia, Cultura, Ambiente”.

Dopo l’incendio, ecco l’immediata risposta da parte dei volontari: “E noi non ci arrendiamo! Hanno incendiato il bosco che avevamo piantato a Monte Moro, ma noi non ci arrendiamo”. Oggi, dunque si è svolta la manifestazione presidio, la mattina al piazzale di Monte Moro per protestare contro gli incendiari “e i proprietari che abbandonano il terreno al fuoco e al degrado e per chiedere che il Comune porti l’acqua nei luoghi a rischio (l’incendio è scoppiato alle due del mattino e fino alle sette i Canadair non sono potuti intervenire e lì non c’era acqua per rifornire le autobotti)”. Si manifesta anche perché in luoghi così a rischio “si faccia la necessaria prevenzione. Se ci fossero state le telecamere, gli incendiari sarebbero stati presi e il fuoco prontamente domato”. Firmato: “Quelli che il bosco l’hanno piantato e lo ripianteranno”.

Rosa Cappato

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