/ Cultura

Cultura | 27 marzo 2022, 07:00

Il fantasma della vecchietta di vico dei Librai, ecco la storia tra le più affascinanti del centro storico

In tanti giurano di averla incontrata per strada

Il fantasma della vecchietta di vico dei Librai, ecco la storia tra le più affascinanti del centro storico

In tanti giurano di averla vista, tra via Ravecca e la zona del Centro dei Liguri.

E chi l’ha incontrata la descrive come una donna anziana, curva, che cammina per i vicoli intorno a Porta Soprana chiedendo indicazioni per ritornare nella sua casa.

E’ il fantasma della vecchina di vico Librai, una delle leggende più note dei Carruggi.

Secondo il racconto popolare, l’anziana avrebbe accusato un malore fatale a poca distanza da casa sua, nel quartiere di via Madre di Dio.

Si sarebbe poi “risvegliata” solo molto tempo più tardi, non riuscendo più a ritrovare la sua abitazione di vico Librai, distrutta dalle grandi modifiche urbanistiche volute alla fine degli anni ’60 che hanno cancellato via Madre di Dio.

Tra i racconti più affascinanti legati alla vecchina, c’è quello di un giovane che le avrebbe chiesto l’elemosina.

L’anziana, sorridente, gli avrebbe donato una moneta, 100 lire, che solo qualche passo più avanti il giovane scoprì essere del 1943.

La leggenda del fantasma della vecchietta di vico dei Librai, collegandosi a doppio filo alla storia di una delle strade più popolose e affascinanti della vecchia Genova, via Madre di Dio, offre lo spunto per una riflessione legata al recente passato, fatto di demolizioni sconsiderate.

La decisione di costruire il nuovo Centro dei Liguri, arrivata proprio subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in pieno boom economico, portò alla totale cancellazione di una ampia porzione del quartiere, caratterizzata da alti palazzi, da botteghe e da un brulicare di vite in una staffetta che faceva dalla zona il “quartiere che non dorme mai”.

Bambini a giocare per strada, donne ai lavatoi (ancora oggi visibili seppur in posizione diversa nell’area dei Giardini di Plastica), botteghe con le merci più disparate, in un lungo percorso che dal borgo dei Lanaiuoli (nella zona che lambiva via XX Settembre) correva all’ombra delle mura del Barbarossa e fino ad arrivare al mare e allo scoglio Campana dove, si racconta, siano approdati i primi abitanti di Genova.

Un vuoto che è solo architettonico: la memoria collettiva dei genovesi è un susseguirsi di immagini vivide del quartiere, delle sue strade, dei suoi illustri cittadini come Niccolò Paganini che in vico della Gattamora aveva la sua casa natale e di cui oggi rimane solo una lapide a ricordo.

I genovesi vogliono continuare a ricordare le demolizioni per far sì che non accada più quello che è avvenuto in via Madre di Dio.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium