Il Tar della Campania, sezione di Salerno, ha sospeso l'interdittiva antimafia nei confronti di ReseArch, il consorzio di imprese che si è aggiudicato l'appalto per lo scolmatore del Bisagno. Un colpo di scena che tuttavia non porterà, almeno per il momento, a una ripresa dei lavori fermi dallo scorso 15 aprile, giorno in cui è arrivata la notizia relativa all'interdittiva antimafia.
Da quel momento la Regione ha revocato l'appalto e, attraverso la struttura commissariale ha avviato l'iter per il riaffidamento dei lavori. I sindacati da subito hanno chiesto alla Regione di intervenire per salvaguardare i cinquanta posti di lavoro in cantiere, e di non lasciare incompiuta un'opera fondamentale per la val Bisagno.
A seguito del pronunciamento del Tar, la struttura commissariale precisa che al momento la decisione del tribunale non scalfisce l'iter già programmato.
"La Struttura commissariale per il Contrasto al dissesto idrogeologico della Liguria - si legge in una nota - sta esaminando tutte le possibili evoluzioni della situazione, lavorando per una celere ripresa dei lavori per lo scolmatore del Bisagno, in attesa che si concluda, verisimilmente nelle prossime settimane, il complesso iter giudiziario che vede coinvolto il consorzio ReseArch appaltatore dell’opera. I programmi della Struttura commissariale stessa e della stazione appaltante non subiscono sostanziali modificazioni in conseguenza del decreto provvisorio pronunciato dal giudice monocratico del Tar Campania – sezione di Salerno".
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