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Politica | 20 maggio 2022, 12:30

Cristina Lodi: “Genova sia sempre più a misura di donna”

La candidata al Consiglio Comunale per il Partito Democratico presente domani a un incontro del Festival dell’Eccellenza al Femminile: “A Genova, nel 2021, 498 donne si sono dimesse dal lavoro, a fronte di 160 uomini. Molte di queste, hanno dato le dimissioni a causa dell’impossibilità di gestire i figli”

Cristina Lodi: “Genova sia sempre più a misura di donna”

Parità di genere, una strada da percorrere con convinzione e con altrettanto impegno. Ne è convinta Cristina Lodi, consigliera comunale uscente per il Partito Democratico e candidata alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno. Il tema delle pari opportunità è uno dei principali, nell’agenda elettorale della consigliera dem, anche perché “a Genova, dato emerso dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Liguria, nel 2021, 498 donne si sono dimesse dal lavoro, a fronte di 160 uomini. Molte di queste, hanno dato le dimissioni a causa dell’impossibilità di gestire i figli”.

Secondo Cristina Lodi, “la città è responsabile diretta di alcuni servizi di welfare che devono sostenere l’autonomia e l’indipendenza femminile attraverso un sistema scolastico e di assistenza della prima infanzia veramente accessibili ed efficienti. La parità di genere non riguarda solo le donne, ma tutta la comunità. Una città che sia a misura di donna è una città che consente alla sua comunità di crescere di più, meglio e in armonia”.

“Non dimentichiamo - ricorda Cristina Lodi - che la parità di genere è anche uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Il nostro obiettivo, nel tempo, è quello di arrivare a un’Europa garante della parità di genere, in cui le donne e gli uomini siano liberi di perseguire le loro scelte di vita, abbiano pari opportunità di realizzarsi e possano, in ugual misura, partecipare e guidare la nostra società europea. Porre fine alla violenza di genere, combattere gli stereotipi sessisti, colmare il divario di genere nel mercato del lavoro, colmare il problema del divario retributivo e pensionistico e raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici e politici: questi gli obiettivi da raggiungere. La politica può fare molto in termini di creazione di opportunità e può essere anche motore per le scelte di politica economica che portino a una vera democrazia paritaria”.

Cristina Lodi ne parlerà domani, sabato 21 maggio, al Festival dell’Eccellenza al Femminile, nell’evento ‘Genova per le donne afghane’: “In Afghanistan, così come in tanti Paesi del mondo, è sempre più ampio il divario tra i diritti di uomini e donne”.

L’incontro si terrà alle 16 presso l’ex chiesa di San Salvatore in piazza Sarzano a Genova: affronterà i temi della precarietà dei diritti conquistati, della parità di genere e dell’empowerment femminile anche in paesi come l’Afghanistan e nei paesi in guerra.

Parteciperà al dibattito Ariel Dello Strologo, candidato sindaco della coalizione progressista, oltre a Giuliana Sgrena, che presenta il suo nuovo libro ‘Donne Ingannate - Il velo come religione, identità e libertà’, Maria Paola Profumo, già presidente dei Musei del Mare del Mediterraneo, Arianna Pitino, presidente del Comitato Pari Opportunità UniGe, Rahel Saya, giornalista afghana, Stella Acerno di Amnesty International, Flora Cordone di Udi Genova, Giovanna Badalassi, economista di genere, Sahraa Karimi (in collegamento), regista afghana Premio Ipazia all’Eccellenza Femminile

“Sono felice e onorata di partecipare a questo evento importantissimo che vuole fare luce sulla drammatica situazione dei diritti delle donne in Afghanistan, condizione che negli ultimi tempi si è ulteriormente aggravata - commenta Cristina Lodi - non soltanto per la rinnovata imposizione del burqa ma anche a causa del rigido controllo che esercitano su di esse i padri, i fratelli e i mariti. La limitata, in alcuni casi inesistente, libertà in cui vivono tante donne oggi in diversi Paesi, ci spinge a riflettere sulla condizione globale delle donne nel 2022 nel mondo, ma anche in Italia. Nel nostro paese esiste la parità di genere? Una donna che oggi deve scegliere tra lavoro e famiglia si può considerare libera?”.

In conclusione, “la democrazia nel nostro Paese non sarà mai tale se non diventerà democrazia paritaria e finché non ci sarà parità di genere, non ci sarà democrazia. La disparità, che interessa la politica come l’economia e altri settori, è un problema reale in Italia, che si è aggravato con il lockdown, ma che era presente anche prima del 2020, in cui l’Italia perdeva Pil per la minore presenza delle donne nel mondo del lavoro”.

I.P.E.


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