Giorgia Meloni sembra voler superare le spaccature che si sono create all’interno del centrodestra negli ultimi mesi. La crepa più evidente risale allo scorso gennaio dopo la riconferma al Quirinale di Sergio Mattarella, criticata duramente da Fratelli d’Italia. L’arrivo a Genova della Meloni è servito anche per aver un confronto con Giovanni Toti e mettere una pietra sopra alle divergenze.
“Abbiamo parlato con Giovanni - spiega la Meloni - Ci sono state delle divergenze in passato ma non solo con lui, con tutta la coalizione sulla vicenda dell’elezione di Mattarella. Confido sempre che si possa ricostruire perché il mio obiettivo è andare al governo e per andarci il piano è di andarci con il centrodestra, non ho un piano b. Abbiamo sempre lavorato sull’unità della coalizione ma questo comporta regole, chiarezza ma anche l’orgoglio di rappresentare questa metà campo. La maggioranza di cittadini che dichiara di votare centrodestra non vuole considerarsi fiaglia di un dio minore, vuole vedere quei valori rappresentati con orgoglio”.
Sugli equilibri interni al centrodestra Giorgia Meloni ha le idee chiare, la coalizione deve essere guidata dal partito che ottiene la percentuale maggiore alle urne. Inutili dunque primarie o altri tipi di partecipazione che coinvolga i simpatizzanti e chi si riconosce nei valori del centrodestra:
“Si riconosce il peso del consenso, lo dovrebbe fare chiunque, non c’è altro modo in democrazia per valutare chi debba fare cosa”