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Eventi | 07 giugno 2022, 16:09

Castello d'Albertis ospita la presentazione di Fulgur di Mauro Panichella

L'opera, che rappresenta una testa di capodoglio trafitta da un arpione, sarà donata dall'artista al Museo delle Culture del Mondo

Castello d'Albertis ospita la presentazione di Fulgur di Mauro Panichella

Giovedì 9 giugno 2022, alle ore 18:30, Castello D’Albertis - Museo delle Culture del Mondo farà da cornice alla presentazione dell’opera e proposta di donazione di FULGUR (44°19’38.9”N 8°30’16.3”E) osso di capodoglio, luce al neon, legno (2016) di Mauro Panichella.

Costituita da una testa di un capodoglio, l’opera si presenta in stretta relazione con un vero e proprio “bastone luminoso” al neon, che l’artista ha deciso di appoggiare sulla cresta del cranio, proprio dove i balenieri cercavano di puntare l’arpione per impossessarsi del prezioso olio in essa contenuto. Fulgur può essere pensata come una meridiana orizzontale, disutile in questo caso alla misurazione scientifica del tempo e dello spazio, ma in correlazione con il “fulmine” ed il “baleno”, parole che ben collegano la balena, l’elettricità e l’improvviso manifestarsi di un evento straordinario, fulmineo appunto come l’apparizione della schiena di una balena che compare sul filo dell’acqua.

A Castello D’Albertis l’opera richiama alla mente le vertebre – e le mandibole - di balena collezionate dal Cap. d’Albertis ed in parte usate per arredare la sua dimora ed il giardino, secondo un gusto che alla sua epoca andava dal gabinetto di curiosità alla tendenza nordeuropea di incorporare resti animali sulle facciate degli edifici a scopo decorativo.

La trasformazione da parte dell’artista di un cranio di capodoglio in opera d’arte contemporanea è un interessante “salto” mentale tra discipline ed epoche; inoltre, come segnalato dall’autore stesso, l’opera richiama la meridiana, arte in cui lo stesso Capitano d’Albertis è stato maestro durante tutta la sua lunga vita, realizzando più di 100 meridiane in tutto il mondo e una dozzina al castello.

Mauro Panichella ha deciso di proporre per queste ragioni la donazione dell’opera a Castello D’Albertis: “La mia ricerca artistica ha nelle sue fondamenta il concetto stesso di esplorazione. Molto spesso costruisco le mie opere sulla base di una suggestione scaturita da un ritrovamento. Dall’archiviazione fotografica di questi oggetti, (reperti ossei, conchiglie, foglie, carapaci, pietre, frammenti fossili, livree, invertebrati, pesci e molluschi per citarne alcuni) mediante lo scanner, mi sono avvicinato sempre di più alla ricerca antropologica, allo studio dei simboli legati a questi oggetti e alle innumerevoli connessioni tra il mito e la scienza.

I motivi per i quali sento di voler donare la mia opera al Museo delle Culture del Mondo di Genova sono legati ai temi del viaggio e della curiosità. Mi sento molto vicino alla volontà del Capitano D'Albertis di approfondire, di scoprire e di sfidare sé stessi. Credo che la storia di “Fulgur” e, più in generale, la mia poetica, possa sposarsi bene con la filosofia inclusiva del museo e che possa rappresentare un esempio dell’“eredità culturale” lasciata dal Capitano d’Albertis alle nuove generazioni di filosofi, artisti, scienziati ed esploratori.”

Interverranno Amina Gaia Abdelouahab, storica e critica d'arte, e Caterina Gualco, curatrice.

L'evento è gratuito. Per prenotazione: tel. 0102723820; e-mail: biglietteriadalbertis@comune.genova.it.  

Redazione

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