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Economia | 09 luglio 2022, 07:20

Tari, si avvicina la scadenza per il pagamento del primo acconto, a Genova si temono rincari

La prima rata per le utenze domestiche è fissata l’8 agosto e per la seconda l'8 settembre, si temono rincari; Genova già carissima tra le città del nord, ma ci sono agevolazioni

Tari, si avvicina la scadenza per il pagamento del primo acconto, a Genova si temono rincari

Si avvicina la scadenza per il pagamento del primo acconto della Tari. La prima rata per le utenze domestiche è fissata l’8 agosto e per la seconda l'8 settembre, mentre il versamento dell'acconto Tari in un'unica soluzione può essere effettuato per le utenze non domestiche entro il 1 agosto 2022. Sulla Tari si paventa un aumento legato al generale aumento generale dei costi in tutti i settori, per via della crisi energetica e delle materie prime. Visto il periodo estivo, molte persone potrebbero essere prese di sorpresa al ritorno dalle ferie, per cui vale la pena fare un breve promemoria e riassunto.

La Tari è l’imposta comunale sui rifiuti nata all’inizio del 2014 al posto della Tares. La tassa è a carico chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte che possono produrre rifiuti urbani. Le entrate dovute alla Tari servono a pagare la gestione dei rifiuti: dallo svuotamento di cassonetti, di contenitori o di campane, per continuare con la raccolta dei materiali e l’eventuale separazione con le relative spese del personale e dei mezzi impiegati, fino al processo di trasformazione e di smaltimento, si tratta di coprire il costo di un servizio necessario. Se il valore del materiale riciclato riesce a coprire anche in parte quanto viene speso per la raccolta, il trasferimento, l’avvio al recupero o allo smaltimento, il costo può essere ridotto. Solo a partire dal 2020 ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha cominciato a fornire criteri e obblighi omogenei in tutta Italia su cui si devono regolare poi i singoli consigli comunali che attraverso specifiche delibere determinano le tariffe TARI ogni anno, mentre il regolamento per la disciplina della TARI può essere modificato e rivisto a seconda delle necessità. Quest’anno le tariffe nei comuni di Genova e della Spezia la tariffa è rimasta legata ai valori del 2021, mentre a Savona è stata ritoccata verso l’alto. La Spezia è anche l'esempio più virtuoso per servizio puntuale e contenimento dei costi.

Più possessori o di detentori (ad esempio gli appartamenti dati in affitto), questi sono tenuti in solido al versamento. Il valore di riferimento su cui viene calcolato l'ammontare è la superficie dell’immobile. La Tari varia tra le utenze domestiche e quelle non domestiche, ovvero i locali pubblici. La tariffa comprende inoltre una quota fissa e una variabile. La prima viene determinata in base alle componenti essenziali del costo del servizio; la seconda dipende invece dalla composizione del nucleo familiare, e dalla quantità di rifiuti prodotta per singola utenze.

Rimangono escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.

Per le utenze domestiche sono previste diverse riduzioni. Alcune sono automatiche: le cantine, ad esempio, sono ricomprese nelle utenze domestiche e sono assoggettate alla sola parte fissa della tariffa prevista per due componenti.

Esistono poi agevolazioni che arrivano esclusivamente attraverso richieste esplicite dei cittadini. E sono previste, ad esempio, per le abitazioni occupate "da soggetti che risiedano o abbiano la dimora (per ragioni motivate e dimostrate, per più di sei mesi all’anno all’estero, per cui si applica la riduzione del 30% della tariffa". O ancora: in relazione "alla distanza dell’utenza dal più vicino punto di raccolta, escludendo dal calcolo i percorsi in proprietà privata", fino al 90% di agevolazione se è sopra i 3mila metri. La casistica completa è sui siti internet dei Comuni.

La Tari a Genova è più alta di quella che si paga in altri capoluoghi come Milano e Torino, anche a causa dei notevoli (intorno ai 200 milioni di euro) costi extra dovuti alla chiusura della discarica di Scarpino in mancanza di alternative di smaltimento dei rifiuti, il costo del trasporto incide pesantemente. Inoltre manca una tariffa puntuale basata su un sistema tagliato su misura per l’utente, in grado di premiare la raccolta differenziata e disincentivare l’indifferenziata, anche se sta venendo predisposto per essere attivato nel 2024. L'obiettivo di attivare un impianto di smaltimento più vicino eviterà il costo del trasporto dei rifiuti verso altre regioni e con i cassonetti intelligenti il bollettino sarà più leggero, forse anche del 15%, come promette il comune guidato da Marco Bucci.

Federico De Salvo

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