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Politica | 19 luglio 2022, 16:00

Caschi e scudi per gli agenti di polizia locale, il dibattito in consiglio regionale

I favorevoli: “Strumenti difensivi necessari”, i contrari: “Una sovrapposizione di competenze con la polizia di stato”

Caschi e scudi per gli agenti di polizia locale, il dibattito in consiglio regionale

In consiglio regionale si è accesa la discussione sul disegno di legge 109 che disciplina in materia di polizia locale. Tra le numerose novità il provvedimento la dotazione di caschi e scudi agli agenti di polizia locale.

Il provvedimento va a modificare due norme datate: una del 2004 che riguardava la promozione dei sistemi di sicurezza integrati e uno del 2008 che riguarda, appunto, la polizia locale.

LA POSIZIONE DEL CENTRODESTRA

Il consigliere di Forza Italia Claudio Muzio si è detto favorevole al disegno di legge raccontando l’esperienza diretta come vigile urbano:

“Era necessario intervenire per poterci dotare di una norma al passo coi tempi. Io credo molto in un sistema integrato di sicurezza, di collaborazione tra le varie forze dell’ordine. Parlo con cognizione di causa perché ho svolto nel corso della mia vita professionale la professione di vigile urbano, ne sono orgoglioso, ne conosco le sfaccettature e le difficoltà e anche l’utilità del servizio all’interno dei comuni. 

Certo, il ruolo di vigile urbano ha peculiarità e caratteristiche diverse da un agente di polizia che svolge funzioni su tutto il territorio nazionale. Ci sono limiti di competenza, limiti di intervento ma è una figura essenziale e secondo me può dare un contributo davvero importante in un sistema integrato proprio perché svolge una funzione che non è tipica delle forze dell’ordine. Ricordiamoci che gli agenti di polizia municipale sono agenti di polizia giudiziaria che possono agire all’interno del comune per reprimere reati in ogni momento”.

Sull’introduzione di caschi e scudi nella dotazione degli agenti di polizia locale Muzio cita un esempio paradigmatico:

“Da agente di polizia municipale ho avuto un’esperienza con un TSO (trattamento sanitario obbligatorio), quella è una situazione difficilissima e complicata in cui il rischio sia per la persona che è soggetta al trattamento che per l’agente che deve mettere in atto un’ordinanza necessita di attenzione massima. La possibilità di indossare strumenti difensivi in quei frangenti è una possibilità che io sostengo con forza. Ovviamente non ne sostengo l’abuso ma questa è un’altra questione”.

Sulla stessa linea la Lega con Stefano Mai che spiega la necessità in alcune occasione di strumenti di difesa. Il consigliere cita alcuni esempi in cui strumenti come caschi e scudi sarebbero stati necessari e sottolinea come questi strumenti siano da utilizzare solo come difesa e non, ovviamente, come offesa:

“Credo non si abbia contezza dei rischi a cui vanno incontro i nostri agenti di polizia municipale. Voglio ricordare un episodio: lo sgombero del TDN (terra di nessuno) che è stato operato anche grazie agli agenti di polizia municipale. Un luogo dove vigeva la legge di nessuno, dove si poteva fare qualsiasi cosa e in quel caso gli agenti nello sgombero sono stati a rischio di prendere delle bottigliate in testa. Sicuramente questi strumenti, che sono di autodifesa e non di offesa, credo sia giusto poterli dare in dotazione

Gli amici della sinistra tendono sempre a dimenticarsi che ci sono dei malviventi per strada e noi combattiamo con i mezzi che abbiamo a disposizione e molto spesso rischia il carcere l’agente che ha contrastato un crimine. 

Ricordo ad Albenga quando un ragazzo passava per terra una lama affilata di oltre 20 centimetri con le forze dell’ordine davanti ed erano agenti della polizia municipale che avevano a che fare con un delinquente con un coltello in mano. Se questo delinquente avesse sferrato un colpo i nostri agenti, senza un giubbotto di protezione, senza scudo e senza casco avrebbero potuto anche rimanere feriti”. 

LA POSIZIONE DEL CENTROSINISTRA

Il centrosinistra esprime invece forte contrarietà sostenendo che quella della giunta Toti sia una scelta che genererà solo confusione. La preoccupazione principale è che si possa creare una sovrapposizione di competenze tra polizia locale, polizia di stato e carabinieri.

“La polizia municipale viene attrezzata con l’equipaggiamento in dotazione ai nuclei antisommossa - commenta il consigliere regionale Enrico Ioculano (PD) - Peccato che il compito della polizia locale sia quello della viabilità urbana, del rispetto delle norme di pubblica civiltà, di polizia giudiziaria, di controllo in ambito ambientale, commerciale ed edilizio, non di ordine pubblico. Che senso ha dotarla di strumenti che sono in uso ai reparti antisommossa di Polizia e Carabinieri? L’ordine pubblico è in capo alla Questura non ai sindaci”.

Duro anche il consigliere di Linea Condivisa Gianni Pastorino che sottolinea come il DDL Sicurezza elimini elementi importanti per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata: 

Il disegno di legge elimina l’osservatorio sui fenomeni mafiosi come se questa regione, tra le più inquinate dai fenomeni mafiosi, non avesse avuto in questi anni consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose. Oggi è ancor più chiara l’idea che il centrodestra ha sul tema della sicurezza. Un’idea che vede la polizia locale sovrapporsi alle funzioni statali. Un altro provvedimento di legge che, probabilmente, sarà impugnato a livello nazionale perché interviene su una questione che è di competenza dello Stato.

Tutto questo mentre giacciono in Parlamento quattro disegni di legge circa il riordino della Polizia Locale. Un provvedimento pieno di contraddizioni che mette in imbarazzo parte della maggioranza per le sue connotazioni antilibertarie”.

Marco Garibaldi


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