Pegli, la gelateria vittima del caro bollette: “Vorremmo assumere, ma con questi costi è impossibile”

Mentre la ‘strana’ campagna elettorale agostana continua a divagare anche su argomenti non proprio vicini e prossimi agli interessi e alle priorità dei cittadini, il caro energia continua a manifestarsi, mese dopo mese, con sempre maggiore virulenza, mettendo in ginocchio imprese, aziende, attività commerciali e privati.

È di questi giorni il caso dell’imprenditore pugliese che ha postato le due bollette per lo stesso periodo: nel luglio 2021 pagava 120mila euro, nel luglio 2022 deve pagare quasi un milione di euro. È di questi giorni il caso del ristoratore lombardo che ha esposto accanto al menu la sua maxi bolletta da oltre 4000 euro, con questa chiosa: “Quando le spese diventano insostenibili, mettere una pizza a 10 euro e passare da ladro, o chiudere l’attività?”.

È quello che si stanno chiedendo un po’ tutti. A Pegli mostra la sua maxi bolletta della luce la Gelateria Alba, sul lungomare della delegazione: attività che prosegue ininterrottamente da quasi vent’anni e che gode di altissima stima da parte dei cittadini.

“Nel luglio del 2021 - racconta Sabrina Albanesi, titolare di quest’impresa familiare insieme alla sorella Simona e alla mamma Maria Giovanna - abbiamo pagato 1572 euro, a fronte di un consumo di 5763 chilowatt. Nel luglio del 2022, dobbiamo pagare 4087 euro, a fronte di un consumo di 5820 chilowatt”.

In sostanza, il consumo è aumentato sensibilmente, mentre la cifra complessiva è quasi triplicata. Lo stesso sarà per la bolletta di agosto e, presumibilmente, per quella di settembre, “visto che il nostro contratto prevede che paghiamo ogni mese”.

È una storia di rincari che è molto al di fuori della normalità: “Siamo state per parecchio tempo con Enel energia, dentro al mercato tutelato. Poi, senza che fossimo avvisate, ci hanno fatte passare al mercato libero, con A2A, e già qui sono iniziate ad arrivare fatture molto più alte, che tra l’altro non tenevano conto della differenza dei consumi tra periodo invernale e periodo estivo”. 

Per una gelateria, è chiaro che il clou siano i tre mesi caldi: “Quando sfruttiamo tutto il nostro potenziale: il banco frigo, il condizionatore, entrambi i pastorizzatori, e poi l’orario di apertura è decisamente più ampio. In inverno, invece, un pastorizzatore è spento, l’orario è ridotto, il condizionatore non è in funzione. Eppure, le bollette erano sempre alte”.

La brutta sorpresa è stata con la fattura recente: “Siamo passate a FuturEnergy, ed ecco questa bolletta quasi triplicata”. Un aumento che non dipende esclusivamente da questo gestore, ma che è generalizzato: “Sì, e sta colpendo tutti. Se ragionassimo con la stessa logica, dovremmo triplicare il costo del gelato”.

Invece, alla Gelateria Alba “non si fanno aumenti dal 2019. Il gelato costa 22 euro al chilo. Se lo mettessimo 30 euro, chi verrebbe più a comprarlo?”. L’unico ritocco è stato il cono base, passato da 2 euro a 2,30. “Senza contare l’aumento delle materie prime - fa notare Sabrina Albanesi - In particolare il latte e la panna, ma anche le nocciole, il pistacchio, la cioccolata. Noi manteniamo inalterata la qualità, ma i prodotti costano molto di più. Di solito, a gennaio, ci sono aumenti fisiologici intorno al 3%. Quest’anno, oltre agli aumenti di gennaio, sono arrivati anche quelli di giugno”.

Ma come si rimane in piedi, senza aumentare il costo del gelato e dovendo far fronte a spese triplicate? “Facendo mille sacrifici e lavorando sempre di più. Siamo un’impresa familiare, è sempre di più tutto sulle nostre spalle. Come facciamo? Ci siamo trovate a dover decidere se assumere una persona a tempo indeterminato o pagare le bollette della luce. Volevamo dare un posto di lavoro fisso, con queste bollette non lo possiamo fare: ecco le conseguenze del caro energia”.

Un’attività lavora, ha un buon giro di clienti, intende assumere e non può farlo perché affannata dai costi: questa è l’Italia nel 2022. “Noi vorremmo dar lavoro, e anche retribuito regolarmente secondo i contratti. Ma non ce ne danno la possibilità. Dove va a finire tutta l’Iva che lo Stato incassa in più a seguito di queste maxi bollette? Non c’è bisogno dei bonus, ci sarebbe bisogno di una riduzione dei costi alla fonte”.

Anche la Gelateria Alba ha aderito alla petizione lanciata sulla piattaforma Change.org: ‘Stop caro bollette, famiglie e imprese stanno morendo’. Siamo a 110mila sostenitori. Nel testo c’è un appello al Governo: “Chiediamo di pagare le stesse tariffe per l’energia che vengono pagate in Europa; di tassare gli extra profitti che le grosse multinazionali produttrici e distributrici di energia e gas stanno realizzando sulle nostre spalle per sostenere lo scostamento di bilancio necessario ad aiutare le imprese italiane massacrate dal caro bollette; di pagare solo il consumo effettivo, no imposte e no oneri di sistema; intervento dello Stato per calmierare le tariffe e far applicare quella più bassa come misura eccezionale in questo difficile momento storico; credito di imposta del 20% sulle bollette pagate esteso anche alle piccole e medie imprese; applicazione del meccanismo del reverse charge Iva: le imprese non hanno liquidità per pagare Iva oggi che porteranno in deduzione domani. Non c’è più tempo: occorre agire oggi”.

Già, non c’è più tempo. Condurre oggi un’attività commerciale è diventato un atto di eroismo. Ma, con questo andazzo, in autunno le conseguenze saranno gravissime. Purtroppo.