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Attualità | 31 agosto 2022, 14:50

Siccità, maltempo e aumento dei costi di energia e materie prime: agricoltura e allevamenti in ginocchio

Il punto della situazione dei vari comparti con Luca Dalpian, presidente provinciale di Coldiretti Genova. "Bastano 10 minuti di grandine a mandare all’aria un anno intero di lavoro"

Siccità, maltempo e aumento dei costi di energia e materie prime: agricoltura e allevamenti in ginocchio

Eventi climatici estremi e non solo: questo 2022 ha messo in ginocchio allevatori e agricoltori, che hanno dovuto fare i conti con siccità, nubifragi, grandine e l’aumento dei costi di energia e materie prime.
Abbiamo intervistato Luca Dalpian, presidente provinciale Coldiretti Genova, per fare il punto sulla situazione nella provincia di Genova e, in generale, sulla Liguria. 

Cominciamo parlando della viticoltura, vista la stagione in cui ci troviamo. Ci sono stati danni legati al clima di questa estate torrida? La vendemmia è stata anticipata?

Il comparto della viticoltura forse è stato quello meno colpito. Se escludiamo le zone del Tigullio, che lo scorso 18 agosto sono state particolarmente colpite da bufere di vento e grandine, il comparto nel suo complesso ha sofferto meno rispetto ad altre categorie. La vendemmia è stata anticipata di una settimana in alcune zone, di dieci giorni in altre, ma si tratta complessivamente di un’annata buona. L’estate è stata asciutta, e abbiamo evitato i problemi sanitari che derivano dalle primavere piovose e dalle estati con temporali diffusi. Il problema è  per le aziende flagellate dal maltempo nel Tigullio, in cui la produzione è praticamente azzerata. Rispetto agli altri settori la viticoltura è un’oasi felice, ma non senza problemi: l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime (per esempio i tappi per chi fa il vino) sono trasversali, hanno colpito tutti senza distinzione”.

Altro discorso per gli altri settori, quali sono quelli che hanno patito di più? 

Praticamente tutti gli altri, in primis l’olivicoltura: le olive alternano le annate, e visto che nel 2021 c’è stata poca produzione questa annata doveva essere buona, preannunciata da un’ottima fioritura a inizio stagione. Poi è intervenuta la siccità e chiaramente le piante hanno attuato meccanismi di autodifesa. La cascola, cioè la caduta delle olive a terra che  mette in atto la pianta per conservare le risorse idriche, è stata pazzesca ed è dovuta alle alte temperature e a questa siccità prolungata. Nelle zone in cui ha picchiato anche la grandine e la cascola per la siccità di per sé aveva già fatto perdere anche il 50-70% del raccolto, praticamente i coltivatori hanno perso tutto. 

Un altro settore fortemente in crisi è l’allevamento: in certe zone gli allevatori non hanno neanche potuto abbeverare gli animali, specialmente in montagna, e i pascoli sono rientrati prima perché non c’era più erba da mangiare. Inoltre, il taglio del fieno ha avuto una resa bassissima, e questo sarà un ulteriore aggravio per le aziende che ora dovranno comprare il foraggio anziché utilizzare il proprio. Purtroppo però anche le altre regioni sono state colpite dagli stessi problemi, e i costi saranno necessariamente altissimi. Se sommiamo a questo anche il caro gasolio ci rendiamo conto che la situazione è davvero drammatica. 

Un altro settore duramente colpito è quello ortofrutticolo: c’è stato il fenomeno di scottatura della frutta dovuto al grande caldo, e molti contadini non sono riusciti ad annaffiare perché non aveva acqua a sufficienza. 

In ultimo, anche se ultimo non è, c’è l’apicoltura, che ha avuto problemi specialmente sulla fioritura del castagno. L’acacia già veniva da due anni difficili, perché nel 2020 e 2021 ci sono state primavere piovose e sbalzi di temperatura che hanno reso difficile la fioritura. Anche i fiori di tiglio e castagno sono bruciati per le alte temperature, e stimiamo che ci sia stata una perdita complessiva del 50-60%”. 

È stata diramata un’allerta meteo per la giornata di oggi, dobbiamo aspettarci nuovi danni con l’arrivo dell’autunno?

Siamo molto preoccupati come Coldiretti perché l’agricoltura e l’allevamento pagano lo scotto più alto: bastano 10 minuti di grandine a mandare all’aria un anno intero di lavoro. Siamo tutti in allerta perché ormai gli eventi climatici estremi accadono spesso in Liguria, e se si vanno a sommare alla peste suina, al caro energia, alla siccità e al maltempo già trascorso la situazione diventa davvero insostenibile”.

Chiara Orsetti

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