Ormai è alla vigilia della partenza la nuova missione dell'associazione "Più Cuore", il cui obiettivo è garantire cure mediche e chirurgiche in una zona carente di servizi come il sud est del Madagascar.
Il gruppo composto da un chirurgo, un'urologa, un'ostetrica, un anestesista e un'infermiera raggiungerà l'ospedale Vezo di Andavadoaka per garantire l'apertura della sala operatoria e in generale di servizi sanitari altrimenti impossibili da ottenere per una popolazione di circa duecentomila abitanti.
Abbiamo intervistato il medico genovese Pietro Grondona, chirurgo dell'equipe: "Il progetto è giovane, al suo terzo anno, l'obiettivo è stato fin da subito di garantire cure con standard italiani anche in un luogo come il Madagascar, indipendentemente dalla disponibilità di tecnologie. Alcuni mezzi attuali garantiscono maggiore precisione, ma le tecniche chirurgiche che portiamo sull'isola dipendono dall'approccio prima che dalle macchine" e aggiunge "poi cerchiamo di formare il personale sul posto, è un percorso ancora lungo visto il basso livello di scolarizzazione, ma è fondamentale per arrivare all'autonomia".
Riguardo all'organizzazione "I medici e gli infermieri si spostano a loro spese, è volontariato puro. Abbiamo raccolto 18000 euro, usati per acquistare i materiali" e conclude "siamo una realtà giovane e lavoriamo in una zona particolare, in futuro potremmo anche cercare sinergie con altre realtà del volontariato genovese".