Il controllo della produzione rappresenta il fattore chiave per la risoluzione delle problematiche organizzative aziendali e ha come scopo principale quello di permettere di gestire al meglio le capacità produttive industriali, consentendo il loro utilizzo in maniera efficiente e in modo tale da riuscire a soddisfare la domanda del mercato.
L’attività di controllo avviene attraverso due processi distinti, normalmente identificati come “di pianificazione” e “di programmazione”. I due processi sono per lo più complementari, ma in alcuni casi le aziende possono utilizzarne, prevalentemente, solo uno dei due; la scelta dipende principalmente dalla tipologia di produzione.
Lo scopo della pianificazione e della programmazione della produzione è di far fluire il processo di produzione con la massima efficienza, bilanciando le esigenze di produzione con le risorse disponibili – materiali, attrezzature e personale - nel modo più conveniente. È, anche, assicurarsi che gli ordini vengano evasi nel modo più efficiente, senza interruzioni, ritardi o stress e con attenzione al margine economico.
La pianificazione della produzione è un processo complesso che coinvolge diverse funzioni e risorse in azienda e opera su previsioni a lungo periodo; implica pensare in anticipo cosa e come produrre.
Mentre la programmazione (anche detta schedulazione, dall’inglese scheduling) implica l’allocazione concreta di risorse o impianti di produzione per elaborare gli ordini di lavoro. Si tratta di un processo che viene messo in atto dalle aziende manifatturiere per organizzare il proprio reparto produttivo e per organizzare la produzione per un lasso temporale più o meno vicino.
Entrambi i processi coinvolgono diverse funzioni aziendali, numerose risorse e strumenti che consentono di ragionare su previsioni che variano dal breve al lungo periodo.
L’importanza della pianificazione della produzione
In sedApta sappiamo bene che lo scopo fondamentale della pianificazione della produzione è quello di organizzare l’attività di produzione affinché questa risulti coerente con i piani aziendali che definiscono gli obiettivi economico-finanziari dell’intera azienda nel medio termine (in genere rappresentato da un arco temporale di 3-5 anni).
L’organizzazione della produzione è il coordinamento tra l’attività di produzione, con le proprie logiche di funzionamento e i propri obiettivi di efficienza con l’attività di vendita che ha l’obiettivo di seguire l’andamento del mercato e soddisfare le richieste dei clienti.
Pianificazione e controllo della produzione
Il problema principale è quello di far sì che domanda e offerta si incontrino. Il mismatch fra le due è dovuto alla variabilità della domanda stessa e dal fatto che la capacità produttiva di un’azienda presenta dei limiti di flessibilità: non è infatti sempre possibile aumentare o diminuire la capacità a piacimento.
I piani aziendali definiscono gli obiettivi economico-finanziari dell’intera azienda nel medio termine. I piani o i programmi di produzione definiscono cosa, quanto e quando produrre con diversi livelli di dettaglio e diversi orizzonti temporali.
Distinzione dei piani di produzione
Esistono differenti tipologie di piani di produzione, legati a differenti intervalli temporali.
- Il piano Aggregato di Produzione (o Production Plan) riguarda un orizzonte temporale piuttosto esteso (1 anno) ed ha come oggetto la pianificazione di parametri quantitativi molto aggregati (il numero di pezzi producibili, le tonnellate di prodotto finito, ecc., a livello complessivo o per famiglie di prodotti). Lo scopo del Piano Aggregato è quello di conciliare il fabbisogno di capacità produttiva (riconducibile alla domanda di mercato) con la disponibilità effettiva (espressa in ore-uomo o macchina).
- Il Piano Principale di Produzione, o Master Production Schedule (MPS), che riguarda un orizzonte temporale più corto (3-4 mesi) ed ha come oggetto i singoli prodotti finiti. In particolare l’MPS ha lo scopo di dimensionare i singoli lotti produttivi.
- Il Piano Finale di Montaggio o Final Assembly Schedule (FAS) che traguarda un orizzonte temporale brevissimo (in genere 1 mese) ed ha come oggetto l’assemblaggio/configurazione del prodotto finito. Compito tipico del Piano Finale è la scelta delle modalità di evasione degli ordini.
I vantaggi della pianificazione della produzione
La realizzazione del programma di produzione sarebbe più facile se i processi aziendali fossero istantanei e si potesse definire immediatamente l’ammontare di prodotti richiesti; invece tempi di produzione e tempi di consegna sono parte essenziale per la determinazione della capacità finita dei sistemi produttivi e della pianificazione.
Importante è tenere presente che la soluzione, per un’azienda, non è quella di creare grandi quantità di fornitura e generare alti livelli di servizio poiché essi generano comunque dei costi legati, ad esempio, al mantenimento di scorte in magazzino (per alcuni prodotti freschi, inoltre, questo introduce il problema della deperibilità del prodotto che non risulta più buono e pertanto non commercializzabile).
In linea generale, pianificare a livello industriale significa potersi avvantaggiarsi notevolmente nei confronti della concorrenza, purché operazioni simili vengano portate a termine in modo preciso e metodico, avvalendosi di un programma per la pianificazione industriale: analisi, dati e report andranno prodotti con una certa frequenza, al fine di permettere una pianificazione più attenta e accurata.