'God bless you'. La scritta è agghiacciante se si pensa che si trova sulla carlinga di un elicottero in uso all'esercito dell'Arabia Saudita, utilizzato per il conflitto in Yemen. I mezzi militari in transito sono stati fotografati e postati sui social dal collettivo autonomo lavoratori portuali genovesi che da tempo denunciano il traffico di armi destinate ai paesi in conflitto nel porto di Genova.
Recentemente i portuali, che contano sull'appoggio di Papa Francesco, hanno ricevuto il prestigioso premio 'War Abolisher Awards di World Beyond War', un riconoscimento internazionale che premia l'impegno dei portuali nel blocco del traffico di armi e mezzi.
"Sta diventando normale parlare di terza guerra mondiale, - hanno scritto i portuali sui social - di scontro nucleare, della crisi economica e climatica, delle migrazioni disperate e sempre più forzate…per la politica internazionale e nazionale sta diventando tutto normale..ma è sbagliato, non dobbiamo abituarci a queste immagini, non dobbiamo abituarci a queste parole, a queste navi che continuano a trasportare sistemi d'arma e ad alimentare e mantenere conflitti...troviamo dentro di noi, tra noi, il modo di contrastare questo sistema, ognuno a modo proprio ognuno con i propri modi...
Continuiamo a contrastare i traffici di armi, il fascismo, la crisi economica, le devastazioni ambientali.. inventiamoci modi nuovi e passiamo al contrattacco...".