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Attualità | 06 novembre 2022, 10:22

Omicidio in centro storico, il sindacato di polizia Siap: "Pattuglioni inutile risposta solo mediatica"

Dopo l'omicidio di vico Mele torna l'annosa discussione sul degrado del centro storico e sui pattuglioni, verso cui il sindacato di polizia nutre forti perplessità: "Mancano pianificazione e coordinamento"

Omicidio in centro storico, il sindacato di polizia Siap: "Pattuglioni inutile risposta solo mediatica"

A seguito dell'omicidio di vico Mele tornano le polemiche sulle condizioni del centro storico e le risposte istituzionali. Se Palazzo Tursi cerca di mostrarsi pronto aumentando i controlli si leva un po' a sorpresa la critica del sindacato di Polizia Siap: "A Genova si aggravano le conseguenze del mancato coordinamento tra le forze dell’ordine e la polizia locale: la gestione degli sviluppi del caso dell’”omicidio con l’arco” nel Centro Storico lo dimostra ulteriormente" esordisce il segretario nazionale Roberto Traverso.

"Prima di tutto ricordiamo che la carenza degli organici della Polizia di Stato è una criticità nazionale che però a Genova risulta molto più acuta a causa di due fattori. Il primo è la mancanza di una pianificazione della distribuzione del personale calibrata con i reali carichi di lavoro dei vari uffici operativi della provincia che il Questore non ha voluto condividere al tavolo sindacale che tra l’altro sull’argomento si è presentato non compatto (alcune OOSS non hanno ritenuto di chiedere il confronto al Questore)."

E prosegue denunciando come la polizia locale stia invadendo, a suo parere, le prerogative della polizia giudiziaria, peraltro a scapito del coordinamento: "Il secondo la mancanza di coordinamento con una Polizia Locale la cui dirigenza, in modo sempre più marcato, ostenta la volontà di occuparsi di polizia giudiziaria in particolare nel Centro Storico (vedasi lanci stampa su operazioni anti droga) mentre tutto tace sul fronte dell’attività che dovrebbe essere pianificata per combattere il degrado sociale e urbano che esiste non solo nel Centro Storico ma anche in altre zone e quartieri della città di Genova.

Una delle conseguenze più  dannose della mancanza di dialogo istituzionale, voluto evidentemente da chi ha la responsabilità delle politiche sulla sicurezza sul territorio genovese, è quella rappresentato dall’ affannosa rincorsa messa in atto da chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico (Prefetto e Questore) condizionata dalle scelte politiche sulla sicurezza messe in campo dal Sindaco Bucci".

La posizione nei confronti delle scelte del Comune è assai critica: "Risultato: continuare a piazzare i soliti ed inutili “pattuglioni” nel Centro Storico cercando di dare una risposta, ahimè solo mediatica, dopo che si verificano gravi fatti delittuosi come appunto quello dell’”omicidio con l’arco”. Lo diciamo da anni che i “pattuglioni” rappresentano uno spreco inutile di risorse a discapito dell’attività investigativa ma l’aspetto più grottesco emerge quando leggiamo che a Prè la lotta allo spaccio di stupefacenti graverebbe sulle spalle della Polizia Locale, come se il lavoro quotidiano della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di competenza, aggravato dal fatto che viene distolta per effettuare proprio quei pattuglioni, non esistesse"

Il segretario poi aggiunge amareggiato: "Naturalmente non ci stupiamo di questa situazione visto che proprio il nostro sindacato ha fatto emergere che la Polizia Locale distribuisce biglietti da visita sul territorio invitando a bypassare il NUE 112 (numero di emergenza europeo) mettendo a disposizione un autonomo numero operativo. Tenendo conto dell’ aggravamento della situazione in atto il SIAP ha chiesto un confronto urgente con il Questore D’Anna, che si dovrebbe tenere già lunedì 7 novembre."

Conclude: "ribadiamo per l’ennesima volta il nostro stupore e disappunto di fronte al silenzio della politica locale sui problemi della sicurezza a Genova e in Liguria, un territorio che come noto soffre della presenza dell’attività di organizzazioni  criminali anche di stampo mafioso, auspicando che finalmente si possa aprire una discussione politica sull’argomento in Comune ed in Regione".

Redazione

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