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Politica | 21 novembre 2022, 12:17

Gronda, Rixi: "Cantiere aperto a dicembre, partirà da Vesima e Bolzaneto"

Sugli extra costi: "Potranno scendere nel corso dei lavori, noi abbiamo chiesto che non pesino sui pedaggi autostradali"

Gronda, Rixi: "Cantiere aperto a dicembre, partirà da Vesima e Bolzaneto"

Al via i lavori per la Gronda di Genova già da dicembre. Lo ha detto il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi a margine dell'apertura della Smart Week a palazzo Tursi.

I tempi – ha spiegato - sono il protocollo di intesa con gli enti locali che verrà firmato i primi di dicembre, partirà poi il lotto zero e definitivamente, entro quaranta giorni si dovrà esprimere il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per avviare il lotto uno e gli altri lotti, quindi con la firma del direttore generale del Ministero che si occupa delle concessioni autostradali".

Lo scavo – continua – partirà da Bolzaneto e da Vesima. Speriamo che le opere a mare, dove verranno portati i fangodotti, inizino già nel mese di dicembre e poi da gennaio, dopo le vacanze di Natale dovrebbero iniziare le cantierizzazioni sul lotto uno".

Per quanto riguarda i costi, Rixi ha precisato: "L'opera cuba, ma i soldi non li mette lo Stato, li mette Autostrade. È chiaro che bisognerà aprire contemporaneamente un tavolo col Mef e vedere l'equilibrio economico delle opere, non c'è solo la Gronda, ma ci sono circa 12 miliardi di investimenti di Autostrade fermi da circa sei anni e se non aperti immediatamente rischiano di essere postumi rispetto a una crisi del sistema del trasporto su gomma autostradale che sta negli ultimi anni colpendo tutte le regioni italiane, noi abbiamo infrastrutture fatte velocemente, in alcuni casi anche con materiali poveri, abbiamo la necessità, visto che abbiamo il sistema infrastrutturale più complesso d'Europa, di avere dei bypass per poter rifare le opere. La Gronda è necessaria per procedere allo scavo dell'attuale sede autostradale per fare lavori invasivi che non si possono fare con il traffico aperto”.

Noi abbiamo chiesto che gli extra costi non pesino sui pedaggi – spiega il viceministro – sono dei temi che ha portato avanti il Ministero, gli extra costi sono virtuali perché non tutti i materiali saranno comprati il primo giorno, è un'opera che durerà circa dieci anni e quindi in un decennio probabilmente i costi torneranno a scendere. È evidente che non si possono mettere a pedaggio e quindi bisognerà fare in modo che ci possa essere l'utilizzo di risorse che vanno in qualche modo a contenere gli aumenti di pedaggio. Il protocollo non prevede la nomina di un commissario, l'opera è completamente diversa dal ponte San Giorgio, serve solo per ribadire la necessità dell'opera visto che l'idea è del 2011, quindi parliamo di un'opera che ha avuto una vita travagliata, non solo questa, c'è anche il passante di Bologna, le terze corsie in mezza Italia, tante opere autostradali, il rischio vero è di iniziare un'opera e magari in alcuni territori ci possono essere delle visioni diverse da parte degli enti locali, noi sappiamo che qua è voluta da tutti ma è bene ribadirlo perché noi abbiamo dovuto creare un iter ad hoc per sbloccare queste opere e quindi bisogna che i territori siano consci e ribadiscano la necessità dell'opera”.

Ai collegamenti, - conclude Rixi - non solo quelli automobilistici, ma anche sul Terzo Valico bisogna procedere con rapidità e cercare di riprogrammare alcuni fondi del Pnrr e portarli sulle direttive principali. Purtroppo il passato governo in alcuni casi ha sbagliato la programmazione e quindi abbiamo alcune opere in giro per il Paese che rischiano di non essere fatte entro il 2026, altre potrebbero essere anticipate. Questi sono temi che si discuteranno da qua ad aprile in sede europea per vedere la possibilità di ricalibrare, anche in funzione della previsione dell'aumento dei costi sui cantieri, le opere che verranno portate avanti”.

Francesco Li Noce


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