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Attualità | 05 marzo 2023, 07:20

Meraviglie e leggende di Genova - La fontana di piazza De Ferrari

Riferimento per turisti e genovesi, la fontana di piazza De Ferrari ha una storia tutta particolare che si slega dalla realizzazione della piazza, costruita con la demolizione del colle del Morcento

Meraviglie e leggende di Genova - La fontana di piazza De Ferrari

“Dove ci vediamo?” 

“A Deffe”.

Una conversazione abituale, poche battute, ci si accorda per ritrovarsi in quella che, a buon titolo, viene definita come la piazza principale di Genova.

E proprio sulla piazza, ombelico della città, si trova una fontana che ha visto bagni improvvisati per qualche trionfo calcistico, manifestazioni, concerti e ogni tipo di evento.

Questa vasca ha una storia forse poco conosciuta e prima di raccontarla, è bene fare un passo indietro con un breve cenno alla nascita della piazza.

Realizzata nei primi decenni del XX secolo dopo lo sbancamento del colle di Sant’Andrea e dell’ampliamento di strada Giulia, l’attuale via XX Settembre, piazza De Ferrari nacque dalle “macerie” di piazza San Domenico.

Nel 1906 al centro della piazza venne sistemato un anello di binari, capolinea dei tram cittadini e così rimase fino al 1934, quando il sistema dei trasporti pubblici venne risistemato.

A quel punto tanto si parlò di come completare l’arredo urbano per realizzare una rotatoria. Si scelse in un primo momento di sistemare una grande aiuola con delle palme che ben presto venne rimossa e l’architetto Giuseppe Crosa di Vergagni fu incaricato di ridisegnare l’assetto della piazza.

L’architetto pensò dunque a una grande fontana di bronzo con vasche concentriche rivestite in travertino.

A donare la vasca, nel 1936, fu Carlo Piaggio che eseguì il desiderio testamentario del padre, il banchiere e armatore Erasmo, deciso a lasciare in dono alla città qualcosa di duraturo.

Intorno alla vasca un’incisione lo ricorda: “Tenace affetto di ligure/superando il destino/alla sua città donava/ XXIV V MCMXXXVI”.

La grande coppa di bronzo ha un diametro di 11 metri per un peso complessivo di 36 tonnellate al centro della quale si alza un grande zampillo d’acqua. Sei pilastri sorreggono il bacile, al centro di una vasca poligonale dove una serie di mascheroni versano acqua in una seconda vasca, circondata oggi da una terza, entrambe di forma circolare.

La vasca venne fusa nei cantieri riuniti del Tirreno, alle Grazie, fondata proprio dalla famiglia Piaggio.

Ma spostare la vasca per posizionarla nella sua attuale collocazione non fu facile.

Viste le dimensioni, infatti, non era possibile farla passare per i vicoli e fu pensato un percorso alternativo: la vasca venne trasportata per mezzo di un pontone fino al bacino delle Grazie, da qui un trattore la trasportò dalla Foce su per viale Brigate Partigiane e poi per via XX Settembre fino a raggiungere la sua destinazione finale, accompagnata da due ali di folla festante.

Sulle colonne de Il Secolo XIX del 24 aprile si leggeva: “Nella freschissima aria della sera, il trasporto è venuto avanti letteralmente tra un can lusso di agenti municipali e di carabinieri in un nereggiare di folla. Tanta gente desiderosa di per dire ai figli e ai nipotini - di qui a qualche anno - che loro c’erano, la sera che quella grande vasca venne messa al suo posto ‘e se tu avessi visto: c’era gente così per le strade’”.

L’inaugurazione ufficiale della vasca venne celebrata il 24 maggio del 1936, non una data a caso, bensì il 21esimo dell’entrata in guerra dell’Italia.

Qui si verificò anche uno strano rituale, come gesto propiziatorio i cittadini iniziarono a lanciare monete nella vasca. Un gesto che si ripetè per diversi giorni tanto che a un mese dall’inaugurazione, il personale addetto alla pulizia raccolse 5.500 lire, una cifra ragguardevole che il podestà Bombrini destinò al Comitato comunale dell’opera nazionale maternità e infanzia.

Le modifiche e la risistemazione, avvenute tra gli anni 90 e gli anni 2000, ha fatto perdere l’originale gioco d’acqua con il getto d’acqua che, dalla vasca più piccola, si levava in alto fino a ricadere nella grande, sottostante. Le modifiche hanno portato anche all’aggiunta di getti laterali rientranti verso la vasca centrale e sono state posizionate tre fontane rettangolari, laterali alla centrale, con gli zampilli da terra.

Oggi la fontana è dotata di un sistema di illuminazioni a LED che permette di “colorare” l’acqua della fontana in particolari occasioni.

Isabella Rizzitano

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