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Attualità | 17 settembre 2023, 11:19

Luciano Ligabue tra palco e realtà: inaugurata la mostra fotografica di Jarno Iotti a Sestri Levante

'All areas' raccoglie oltre vent'anni di scatti 'su e giù dal palco', ed è la storia di un legame che è cresciuto insieme al talento dei due protagonisti

Foto Amina Mansoor

Foto Amina Mansoor

Da un archivio di ben 101.913 foto scattate in 23 anni di amicizia, Jarno Iotti, il fotografo ufficiale di Luciano Ligabue, ha selezionato un centinaio di immagini per la mostra ‘All Areas - Luciano Ligabue’, allestita e visitabile gratuitamente a Palazzo Pallavicini di Sestri Levante

Quest’anno ho compiuto 50 anni, e quesa mostra nasce per celebrarli. Inizialmente, con un lungo lavoro, avevo selezionato 50 immagini, ma non erano sufficienti per raccontare tutto quello che volevo” ci spiega Iotti poco prima dell’inaugurazione ufficiale, avvenuta nel pomeriggio di sabato 16 settembre. “Ho ‘inventato’ quindi delle sequenze, scatti che raccontano momenti simili ma in epoche diverse, e così siamo arrivati a 70 quadri in totale, numero ricorrente anche nella vita di Luciano, e a circa cento foto in tutto”. 

Un rapporto nato per caso: Jarno, come tanti ragazzi, era appassionato della musica del rocker e iscritto al Bar Mario, il fan club ufficiale. “Erano in corso le riprese di Radiofreccia, e io abitavo lì vicino. Grazie a una ragazza che conoscevo ho incontrato Marco Ligabue, il fratello di Luciano: il lavoro stava aumentando così come il seguito, e non riusciva più a fare tutto da solo. Ho fatto un colloquio, ho conosciuto Luciano in studio mentre stava ultimano la registrazione de ‘Il mio nome è mai più’, e dopo 8 giorni ho iniziato a lavorare con lui. 

Rispondevo al telefono, stavo dietro al fanclub, facevamo gli imbustamenti delle fanzine… Finché poi, negli anni, c’è stata la necessità di fare un po‘ di foto: io avevo una passione, e Marco mi ha detto di iniziare a scattare. Era il 2000: l’anno dopo è nata mia figlia, e ho fatto la prima foto sul set del film ‘Da zero a dieci’”.

Un rapporto personale che è cresciuto insieme alla tecnica fotografica: “Mi sono occupato di tante cose, e più conoscevo Luciano più collaboravo anche ad altri aspetti, come ad esempio il live painting della copertina di ‘Luci d’America’”. 

Tra i tanti scatti ce ne sono alcuni che sono rimasti ben impressi nella memoria e nel cuore dei due artisti. “Sono diverse le foto a cui sono legato, sia per l’intimità del momento immortalato o proprio dal punto di vista fotografico. Ce n’è una che amo, Luciano è in macchina e stavano girando un documentario. E poi un’altra, del 2008 a Roma, sul palco… Mi sono arrampicato per scattare, si vede tutto il pubblico con le mani alzate, davanti alla transenna e senza telefonini. Quella mi piace moltissimo perché si capisce subito che è di un’altra epoca.

Luciano non mi dice mai molto, in realtà. Nel 2019 però mi ha detto che una delle foto fatte durante il live in uno stadio lo rappresentava più di tutte, e ho deciso così di esporla in una delle sequenze che ci sono in mostra”. 

 

Un rapporto di fiducia e amicizia, non solo professionale: l’occhio di Jarno Iotti è sempre discreto, cerca di immortalare momenti senza pose costruite e senza troppi artifici. “Ci sono stati molti momenti intimi e di fiducia: ho avuto dei periodi difficili, mi è capitato di confidarmi con Luciano e mi è stato vicino. ‘Facciamo due chiacchiere, tutto passa’, mi disse. Ed è stato importante. Quando gli ho mostrato gli scatti per questa mostra mi ha scritto delle bellissime parole, mi ha fatto commuovere”.

L’esposizione, curata dall’associazione culturale Mojotic di Sestri Levante, proseguirà fino all’8 ottobre, in attesa di vedere dal vivo lo spettacolo che porterà in scena il musicista il 13 e il 14 novembre al Genova Stadium della Fiumara

Abbiamo scattato delle foto in Liguria durante il tour di Made in Italy, abbiamo fatto una sorta di pellegrinaggio lungo i luoghi di De André e mi piacerebbe scattare ancora. Ci sono luoghi meravigliosi, anche la Baia del Silenzio qui vicino lascia a bocca aperta. Magari a novembre riusciremo a fare qualche foto in occasione del tour, e chissà, forse riuscirà a venire a visitare la mostra se sarà prorogata.

All’inaugurazione ha partecipato il giornalista e critico musicale Riccardo Bertoncelli che ha tenuto un talk inerente la mostra.

La mostra è gratuita e sarà aperta al pubblico il lunedì e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17; il martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19.30; il sabato dalle 10 alle 22 e la domenica dalle 11 alle 22, fino all’8 ottobre 2023. 

Chiara Orsetti

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