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Cultura | 18 novembre 2023, 11:14

“I nostri antenati”, i personaggi di Calvino rivoluzionano il Teatro della Tosse

Una riflessione sull’essere umano composta da tre spettacoli creati partendo dai romanzi più celebri dello scrittore ligure, in scena fino al 26 novembre

“I nostri antenati”, i personaggi di Calvino rivoluzionano il Teatro della Tosse

Meraviglia, dolore, stupore e conoscenza: l’ispirazione dello spettacolo ‘I nostri antenati’, in scena al Teatro della Tosse fino al prossimo 26 novembre, arriva dai tre romanzi più celebri di Italo Calvino, nel centenario della sua nascita. 

Ecco così che il Visconte dimezzato diventa ‘Mal Visconte mezzo gaudio’ grazie a Emanuele Conte; Il Cavaliere inesistente trova nuova veste in ‘Pagina’ di Giovanni Ortoleva; e Il Barone rampante resta solamente 'Il Barone' attraverso la penna di Laura Sicignano. Tre autori per tre differenti rappresentazioni, tre diverse sale, tre scenari e tre chiavi di lettura, ognuna a rendere omaggio al più celebre degli scrittori liguri e alla sua fantasia.  

Ad accogliere gli spettatori all’ingresso della Claque c’è un guardiano/albero (interpretato da Enrico Campanati), che introduce nell’atmosfera sapientemente creata dagli autori, ricordando che tutti siamo collegati gli uni agli altri, che la comunità umana è senza tempo e ci rende inevitabilmente e indissolubilmente ‘antenati’ gli uni degli altri. 

Si entra poi nell’universo del Visconte dimezzato, un giovane uomo spaccato letteralmente in due, fisicamente per le ferite di guerra, e moralmente per la sua gioventù. Una metà buona, amorevole, contrapposta all’altra, feroce e ingorda di vendetta. A vestire i duplici panni del protagonista è Matteo Traverso, che è padrone della scena insieme ad Antonella Loliva e Pietro Fabbri

Ci si sposta poi al Luzzati Lab, dove ad attendere il pubblico è una Suor Teodora, interpretata da Valentina Picello, che si piega, fin quasi a spezzarsi, tra le pagine bianche di un libro, dove l’inchiostro si mescola al sangue di chi scrive, che cerca di trovare ispirazione, e di salvare la propria anima, solo trovando per ogni parola il giusto posto. 

Una scenografia completamente ribaltata accoglie infine gli spettatori nella sala Trionfo: gli alberi che hanno accolto e dato asilo al giovane Barone Cosimo (Alessio Zirulia), dai quali rami decide di non scendere mai e di portare avanti la propria rivoluzione dall’alto, riescono a far da cornice alle parole di Calvino, che rivivono dando un nuovo volto alla follia libera e disobbediente del protagonista.  

A unire i tre spettacoli, oltre alla penna che ha creato i romanzi da cui sono tratti, è una visione introspettiva dell’essere umano, senza tempo e senza luogo. 

Dallo specchio che il visconte utilizza per veder se stesso, prima diviso in due e poi intero, nasce la riflessione sulla giovinezza e l’incompletezza che porta con sé; dalle dolorose e quasi paranoiche paure della suora, che impersona lo scrittore stesso, deriva la riflessione sul carico di aspettative che spesso sembrano essere figlie solo di chi ne sente il peso; dal confronto con la persona che resta a terra, Viola, mentre il Barone continua a vivere passando da un ramo all’altro, si arriva alla scoperta di nuove, preziose angolazioni da cui guardarsi.  

Orari spettacolo: per piccoli gruppi a numero chiuso

da Martedì a Venerdì

h. 19.30 e h. 20.30

Sabato e Domenica

h.18.30 e h. 19.30

Lunedì riposo

Info: www.teatrodellatosse.it

Chiara Orsetti

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