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Attualità | 01 dicembre 2023, 13:38

"Mille e settecento bambini in lista d'attesa nei nidi e scuole infanzia", il Comune finisce nel mirino

La denuncia da parte della consigliera Cristina Lodi: "Sono riuscita ad avere i dati solamente grazie all'intervento del Prefetto"

"Mille e settecento bambini in lista d'attesa nei nidi e scuole infanzia", il Comune finisce nel mirino

“A mio avviso, la situazione è drammatica”.

Non usa giri di parole Cristina Lodi, consigliera comunale di Azione e capogruppo del Gruppo Misto, nel descrivere quanto sta accadendo a proposito delle liste d’attesa per i nidi e le scuole d’infanzia dove sono oltre mille e settecento le richieste in attesa.

Nel corso di una conferenza stampa negli uffici del Gruppo Misto, la consigliera ha proseguito: “Ho seguito la vicenda con forza perché credo che una città debba guardare al futuro garantendo i servizi che sono importanti per la crescita dei bambini e su questo sappiamo quanto il nido sia fondamentale”.

La richiesta di accesso agli atti è arrivata martedì e la situazione che si è andata delineando sta facendo drizzare le orecchie a molti. 

“Finalmente - ha ribadito Lodi - dopo anni in cui sono stati richiesti i dati e non sono mai arrivati, grazie al Prefetto sono riuscita ad avere i numeri a proposito delle richieste inevase per quanto riguarda i nidi, le scuole d’infanzia e le sezioni primavera comunali. Il quadro è drammatico”.

Nell’elencare alcuni dei dati più significativi, la capogruppo del Gruppo Misto ha ribadito l’incongruenza evidente tra il numero di posti autorizzati, quello degli offerti e le domande ancora in graduatoria da evadere.

L’analisi ha portato poi a individuare situazioni e carenze gravi in alcune zone della città come la Valpolcevera e il Municipio Centro Ovest: “Sono zone in sofferenza - continua Lodi - si dovrebbe iniziare ad agire proprio da lì. Il sindaco aveva dichiarato di essere felice di governare una città dove nessuno era in lista d’attesa ma in realtà c’è molto da lavorare. Sono sempre molto preoccupata per questo, Genova demograficamente sta perendo forza e presenza ma non riusciamo a garantire un posto nelle scuole dell’infanzia ai bambini che aspettano. Vuol dire che non ci sono servizi e se vogliamo che le famiglie vengano ad abitare qui, serve garantirli. Chiederò formalmente che ci dicano come intendano superare questa cosa”.

L’invito alla Giunta, dunque, è quello di attenzione la situazione durante l’approvazione del bilancio preventivo, mentre Lodi ribadisce la necessità di un tavolo a cui far sedere anche le organizzazioni sindacali per poter agire aumentando il personale laddove necessario e programmando l’incremento in maniera seria e strutturata.

La complessità della gestione degli asili nido ha gravi ripercussioni anche nell’ambito familiare: “Le donne che non lavorano ricevono meno punteggio rispetto a chi ha un impiego. Servono criteri moderni perché chi non lavora, non può nemmeno andare a cercarlo perché deve tenere i bambini”.

Per le scuole dell’infanzia, la situazione è meno grave ma comunque tenuta sotto controllo. 236 le domande in graduatoria a fronte di 4005 capienze strutturali che diventano 3831 operative.

Lodi aggiunge: “Un’amministrazione seria deve lavorare asilo per asilo e lavorare per un aumento”.

Partire dai problemi, dunque, per arrivare a proposte concrete: “Serve prevedere personale per garantire a tutti la possibilità di una scelta anche pedagogica e scongiurare la diminuzione di posti legata alla diminuzione del personale. Servirà aprire un tavolo di confronto con sindacati, municipi, rappresentanti dei nidi accreditati e privati rispondendo alle necessità partendo dall’analisi dei dati, delle domande in graduatoria. Ancora, riorganizzare il sistema soprattutto laddove si riscontrino oltre cento domande in lista, perché si possa avere una soluzione puntuale ai bisogni delle famiglie”.

Mariapia Verdona, presidente di Azione, nel sottolineare come i dati del comune risalgono al 2020, ricorda che “l’amministrazione, a qualsiasi livello, non può pensare di governare senza avere una conoscenza puntuale e precisa della realtà”.

Verdona aggiunge: “L’ultimo notiziario statistico del Comune di Genova pubblicato sul sito risale al 31 dicembre 2020. E l’ultimo annuario è stato pubblicato nel dicembre 2021 con dati relativi al 2020. Secondo i dati Istat di quest’anno, aggiornati al 1° gennaio 2023, i bambini e le bambine residenti nel nostro Comune tra i 0-6 anni risultano 24.722. Di questi, 4.966 sono i bambini e le bambine stranieri. Sempre secondo i dati Istat, la natalità negli ultimi 6 anni per quanto riguarda i bambini e le bambine è diminuita di 450 unità pari a 11,8%. La percentuale di natalità relativa ai bambini e alle bambine stranieri è invece diminuita del 3,14%. La conoscenza della realtà è indispensabile per comprendere concretamente i bisogni al fine di erogare in modo efficace i servizi.

LA REPLICA

"I dati forniti dalla consigliera Lodi sono gonfiati e fuorvianti. Mi stupisce che la consigliera, che si dice attenta alla situazione educativa, ai nidi e alle scuole dell’infanzia abbia preso un abbaglio di questa portata o, peggio, voglia strumentalizzare un contesto così delicato che riguarda i bambini- Lo dichiara l’assessore alle Politiche dell’Istruzione del Comune di Genova Marta Brusoni, rispondendo alla consigliera di Azione Cristina Lodi- Parlare di 1700 domande in attesa per i nidi significa ignorare come funzioni il sistema. Sono in realtà un terzo le domande in lista, ma se si considera il dato delle cosiddette teste, la graduatoria si assottiglia ancora di più. Infatti, ogni genitore può esprimere per lo stesso bambino fino a un massimo di 5 scelte, nel conteggio lo stesso bambino viene ripetuto per ogni struttura per cui è rimasto in lista.  

È evidente che non sia possibile fare un riscontro delle domande effettivamente insoddisfatte, ma stiamo lavorando perché il dato reale possa essere finalmente fotografato, come mai è stato fatto in passato. Per quanto riguarda le scuole infanzia, anche le domande ancora non soddisfatte sono decisamente inferiori rispetto a quelle sbandierate dalla consigliera: 120 ma sempre considerando il dato delle “teste”, a livello di singolo bambino, poiché in ogni domanda si possono inserire 3 scuole: anche qui la lista potrebbe essere decisamente inferiore. Molti dei bambini possono aver trovato sistemazione nelle scuole infanzia statali: un riscontro che abbiamo richiesto agli istituti comprensivi, per ottenere la cancellazione dalle liste d’attesa comunali. Per quanto riguarda le sezioni primavera, le domande insoddisfatte ad oggi sono 27, sempre considerando il dato delle “teste”, a livello di singolo bambino.

Le “teste” sono un dato rilevabile a livello complessivo di città e si aggira intorno alle 590 domande, che però potrebbero aver trovato nel frattempo una sistemazione. Come la consigliera Lodi sa bene, l’impegno della nostra amministrazione sulle scuole di infanzia e nidi è forte anche per la realizzazione di nuovi nidi (caserma Gavoglio, polo Foce, nido aziendale Matitone, Villa Gruber) grazie alle risorse PNRR: con orgoglio possiamo dire che Genova è tra le poche città italiane a non aver perso neppure un euro degli oltre 40 milioni ottenuti dal governo su questo fronte. Questo anche facendo ricorso a risorse proprie dell’ente per trovare sedi alternative nel periodo dei lavori con conseguenti trasferimenti di intere classi a cui abbiamo voluto garantire sempre e comunque la continuità educativa. Per quanto riguarda la trasparenza abbiamo sempre condiviso in commissione e nell’apposito tavolo tecnico sindacale tutti gli scenari, andando incontro alle proposte concrete e nell’interesse delle famiglie, dei docenti e del personale in generale. Un lavoro non semplice ma che abbiamo sempre svolto nell’interesse comune e che continueremo, aperti a suggerimenti e proposte migliorative, ma non a sterili polemiche su numeri gonfiati. 

La consigliera Lodi sa che la mia porta è sempre stata aperta per lei e per chiunque cercasse un dialogo su queste tematiche così delicate. Non più tardi di qualche settimana fa l’avevo ricevuta e insieme avevamo pensato di collaborare per il bene dei bambini, degli insegnanti e della scuola in generale. Dispiace constatare che abbia preferito la sua visibilità ad un confronto costruttivo".

Isabella Rizzitano

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