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Attualità | 06 dicembre 2023, 09:11

Troppi pavoni liberi ad Arenzano: e il Comune decide di regalarli

Almeno quaranta sono destinati a lasciare la città e saranno donati a enti e associazioni: ormai non sono più gestibili all'interno del parco

Foto: Arenzano Turismo

Foto: Arenzano Turismo

Almeno quaranta pavoni lasceranno il parco di Arenzano. La decisione, per quanto sofferta, sembra essere inevitabile: sono in tutto un’ottantina gli esemplari che vivono nella cittadina del ponente, tanto da diventarne un simbolo. Se per moltissimi anni, però, la loro presenza è rimasta circoscritta al parco di Villa Negrotto Cambiaso, dove turisti e residenti si recavano anche per poterli ammirare, negli ultimi tempi questi uccelli hanno iniziato a sconfinare all’interno del paese, attraversando i binari della ferrovia e camminando in mezzo alla strada, col rischio di rimanere feriti ed essere causa di incidenti stradali. E non solo: le loro urla nella stagione degli amori sono particolarmente forti, il guano sporca e puzza, e non sono mancati episodi di carrozzerie di auto ‘beccate’. Insomma, sembra inevitabile dover passare al contrattacco e cercare di ridurre il numero di esemplari per poter continuare a convivere senza troppi problemi per la cittadinanza all’interno dell’area del Parco. 

La soluzione, secondo l’amministrazione comunale, sarebbe quindi quella di regalare i pavoni a enti pubblici e associazioni che potranno prendersene cura avendo a disposizione uno spazio verde e offrendo garanzie sul trattamento. Un provvedimento che ha fatto gola fin da subito a tantissime realtà della Liguria e non solo, essendo gli esemplari di Arenzano particolarmente belli: il problema, però, è riuscire a catturarli. 

 

Il sindaco Francesco Silvestrini ha infatti spiegato che nella delibera in cui si decide di regalare questa quarantina di esemplari è precisato che verranno sì ceduti, ma la cattura e la gestione è in carico ai richiedenti. Insomma: se vuoi il pavone, te lo devi venire a prendere. E qui arriva il bello: a quanto pare, questi animali hanno deciso di non traslocare, rendendo particolarmente difficile la loro cattura. Volano sui tetti senza voler scendere e sono aggressivi nei confronti di chi si presenta con una rete in mano, dando vita a scene tra il comico e il surreale. L’ultimo episodio si è verificato pochi giorni fa, quando Simona Marino, imprenditrice che gestisce una fattoria didattica a Quiliano, si è presentata insieme a due aiutanti nel parco per prelevare i sei esemplari di pavone che le erano stati assegnati: a tornare a casa insieme a lei solo una femmina, non troppo convita. Impossibile riuscire a prendere gli altri esemplari: la pioggia non ha certo aiutato, ma appena vedevano avvicinarsi gli umani con le reti hanno iniziato a volare sui tetti. Il tentativo verrà nuovamente effettuato, sperando questa volta di avere maggior fortuna, mentre la femmina ora si trova insieme ad altri pavoni già presenti nella fattoria. 

Altri esemplari dovrebbero trovar casa a Struppa, in un terreno comunale, dove potranno vivere curati da associazioni del territorio che lavorano con gli animali e potranno prendersene cura, sempre che si riescano a prelevare. 

Peraltro, gli arenzanesi sono stufi della convivenza non troppo pacifica con questi uccelli, decisamente più grandi e problematici di piccioni e gabbiani, ma quando hanno visto avvicinare le reti ai pavoni hanno anche chiamato i vigili, convinti che volessero far loro del male: insomma, non li vogliamo più, ma guai a chi li tocca. 

Chiara Orsetti

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