Stesso bar, stesso pub: ritrovarsi la vigilia di Natale (tra Pegli e Multedo) da tutte le parti del mondo

C’è l’ingegnere che arriva dal Medio Oriente, c’è la dottoressa che lavora in Francia, c’è il diplomatico impiegato a Bruxelles, ci sono le studentesse e gli studenti dell’Erasmus. E poi, ci sono gli expat dall’Olanda, dal Canada, dagli Stati Uniti, dal Sud America e dalla Cina.

Ci sono ponentini che vivono e lavorano, spesso con enorme successo, in tutte le parti del mondo e sono esattamente le persone che, tutti gli anni, ma proprio tutti, alla vigilia di Natale tornano nei loro luoghi d’origine, dove sono stati bambine e bambini, per ‘celebrare’ quel bellissimo rito collettivo degli auguri.

È un fenomeno sociale presente in moltissime parti d’Italia, specie nei piccoli centri, dove l’attaccamento alle radici è rimasto più forte, nonostante tutto. Un po’ meno avviene nelle città, ma Pegli e Multedo fanno la loro eccezione, indubbiamente anche grazie al livello dei ‘ritrovi’. 

Stesso bar, stesso pub, stessa voglia di stare insieme: per raccontarsi l’anno trascorso lontano dalle famiglie e dai luoghi di una vita, per ascoltare le storie degli altri, i progressi ma anche i problemi. Per abbracciarsi, scambiarsi gli auguri e provare quella bellissima sensazione che “il tempo non è mai passato tra di noi, che il tempo non ci ha mai perduto”, come ci ricorda una splendida canzone della nostra gioventù.

Ecco allora che, anche quest’anno, tutto è pronto per questa enorme rimpatriata del 24 dicembre: al ‘Bar Bolla’ di via Martiri della Libertà a Pegli, brillantemente guidato dall’esperto Pierpaolo Bonaventura con il suo impeccabile staff (su tutti le bariste Martina e Giulia), e, a seguire, al ‘Molly Malone’s Pub’ di via dei Reggio a Multedo, ‘creatura’ ultraventennale di Enrico Opisso, pure qui condotta con simpatia, professionalità e impegno dall’‘oste’ Cito (questo il suo soprannome) insieme a Jacopo, Gabriele, Mario e il resto di un ‘esercito’ che ogni anno si rinforza sotto le feste perché parliamo di centinaia e centinaia di persone che ‘Ogni maledetto Natale’ (come ricorda lo slogan coniato dal ‘Molly’ e mutuato dal titolo italiano del celebre film di Oliver Stone, ‘Ogni maledetta domenica’) scelgono queste vie e queste piazze, convergendo davvero da tutti gli angoli del pianeta.

Stesso bar, stesso pub: e il bello di questa storia è che non serve neppure la tecnologia, per darsi un appuntamento. Si esce di casa e si va… dove si sa che si deve andare: e qui si troveranno le altre persone pronte a raccontare e a raccontarsi, si troverà dell’affetto, si troveranno delle braccia aperte, perché alla fine il Natale è anche questo, è anche ritrovare l’amico o l’amica di quella sola volta all’anno, sapendo che è sempre lo stesso affetto che ci lega, le stesse radici, gli stessi ricordi, anche quando siamo a chilometri e chilometri di distanza.

Ecco perché ‘Bolla’ e il ‘Molly Malone’s’ conservano la loro magia: ‘La vigilia di Natale beviti una Bolla’, ha ideato Pier, ‘Ogni maledetto Natale’ ha risposto Cito. ‘Maledetto’, ma meno male che c’è, che dà un volto concreto alle persone, perché quando sentiamo parlare del Canada, di New York, dell’Argentina, dei Paesi Bassi e di tutto il resto del mondo, nella stessa sera della vigilia, vuol dire che il Natale è veramente arrivato. Vuol dire che la festa è veramente pronta. In casa nostra e, soprattutto, nei nostri cuori. Bentornati a quelli che tornano, ancora quella canzone dice: “Non è accaduto niente no, il vento non è mai passato tra di noi”.