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Attualità | 02 gennaio 2024, 11:12

Funivia del Lagaccio, via libera dalla Conferenza dei servizi: lavori sempre più vicini

La promessa del vicesindaco Piciocchi: "Vogliamo realizzare un’opera d’arte che s'inserisca nel contesto e che faccia della nostra città una città all’avanguardia"

Funivia del Lagaccio, via libera dalla Conferenza dei servizi: lavori sempre più vicini

Passi avanti per la Funivia che collegherà la Stazione Marittima a Forte Begato. È stato approvato il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica, che di fatto dà il via libera all’intervento, tenendo conto delle prescrizioni e delle osservazioni che sono state sollevate dagli enti e dalle aziende partecipanti al procedimento. 

Il documento che consente la prosecuzione del progetto è stato pubblicato nella giornata di ieri, lunedì 1 gennaio, mentre la Conferenza dei servizi è del 7 dicembre scorso. 

Il progetto, ampiamente contestato da comitati e residenti fin dal principio, riguarda la realizzazione di un impianto di trasporto pubblico a fune con partenza dall’area della Stazione Marittima, destinato a collegare il centro città con il sistema dei forti con una fermata intermedia nel quartiere del Lagaccio. 

La funivia avrà una portata di ottocento persone all’ora, ed è stata pensata per potenziare la fruizione dell’area dei Forti di Genova agevolando il raggiungimento. Il costo dell’intervento è stimato a quaranta milioni e mezzo di euro. Verrà realizzato un tracciato in due tronchi, con  tre stazioni (partenza, intermedia e arrivo) e due sostegni per ognuna delle due tratte. Il sistema utilizzerà una doppia fune portante, e conterà quattro cabine da sessanta posti (due per ogni tronco di progetto). 

Il percorso complessivo, lungo poco più di due chilometri, verrà percorso in circa otto minuti, tenendo anche conto delle operazioni di imbarco e sbarco degli utenti.

 

A metà dicembre la Soprintendenza aveva messo in luce diverse criticità al progetto, sia di ordine architettonico che paesaggistico, sottolineando la necessità di studi più approfonditi per la verifica delle interferenze con il paesaggio e con i beni architettonici della città, ma anche l’assenza di un piano per la tutela dei beni archeologici, della vegetazione del Parco e addirittura degli elettrodotti.

Destano inoltre preoccupazione gli effetti del maggior afflusso di turisti che, invece di alleggerire la pressione sui Palazzi dei Rolli tutelandoli, rischia di essere un fattore deleterio per la loro conservazione e per la fruibilità futura. 

A chiedere precisazioni ed eventuali correzioni al progetto c’è anche AMT: da una prima analisi, l’azienda di trasporto pubblico locale sottolinea che “la posizione della stazione inferiore dell’infrastruttura filoviaria, non si coniuga con le soluzioni adottate nel progetto definitivo “4 assi di forza del TPL”, in particolare con il capolinea dell’Asse di Levante, in Fanti di Italia. 

Il conflitto si concretizza sia con le aree di manovra ed attestamento del capolinea, che occuperanno spazi maggiori rispetto a quelli oggi in uso”. E non solo: i Vigili del fuoco sottolineano la necessità di integrazione dei documenti per consentire l’esame preventivo di valutazione del progetto antincendio”, mentre Ferrovie ed Enac effettueranno le loro osservazioni in una fase successiva. 

In questi giorni inizieranno le attività propedeutiche per verificare l’area dove dovrà sorgere il cantiere, in attesa delle revisioni richieste. 

“Non vogliamo realizzare una funivia, noi vogliamo realizzare un’opera d’arte che si inserisca nel contesto e che faccia della nostra città una città all’avanguardia anche da questo punto di vista, che sappia coniugare l’antico e il moderno - aveva commentato il vicesindaco Pietro Piciocchi poco dopo aver ricevuto la documentazione -. Il fatto che la Soprintendenza abbia dato delle indicazioni che erano già state anticipate anche nei colloqui orali per noi è solo che positivo. La conferenza dei servizi aveva ad oggetto una progettazione preliminare, si andrà avanti nella progettazione esecutiva senza perdere tempo e andando a introdurre le modifiche che ci daranno un’opera migliore”. 

Chiara Orsetti

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