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Attualità | 12 aprile 2024, 17:21

Inquinamento da fumi delle navi: San Teodoro si mobilita e chiede interventi urgenti

Oggi un incontro pubblico organizzato dalla rete di associazioni e comitati per ottenere dalle istituzioni una programmazione aggiornata degli interventi di elettrificazione delle banchine e l'installazione di centraline di monitoraggio dell’aria gestite da Arpal

Inquinamento da fumi delle navi: San Teodoro si mobilita e chiede interventi urgenti

Sono sempre più preoccupati gli abitanti del quartiere di San Teodoro per l'inquinamento derivante dalle attività portuali, in particolare dal traffico dei traghetti. 

Dopo l'intervento deciso del difensore civico Francesco Cozzi sull'inquinamento portuale, diverse associazioni e comitati del quartiere si sono mobilitati. Oggi l'assemblea pubblica presso l'Anpi di via Digione per discutere e pianificare azioni concrete volte a migliorare la qualità della vita nella zona. 

Le associazioni coinvolte hanno sollevato una serie di richieste, tra cui il completamento del cold ironing e l'elettrificazione delle banchine, oltre a misure vincolanti per l'uso di carburanti a basso contenuto di zolfo.

“Si sono mobilitate anche associazioni che non hanno come finalità principale quella dell’ambiente - ci racconta Eliana Pastorino, attiva nella rete delle associazioni di San Teodoro - In questi mesi abbiamo organizzato una serie di iniziative in cui abbiamo chiesto alcune informazioni ai soggetti istituzionali competenti: prima di tutto all’Arpal e alla capitaneria di Porto. Poi abbiamo avuto un’audizione nella Commissione Quarta del Consiglio Regionale e abbiamo iniziato a raccogliere alcuni dati e cifre sulla questione.

Oggi vogliamo condividere questi numeri con la popolazione, abbiamo pensato fosse il momento giusto per informare la cittadinanza in un modo responsabile.

Ci sono delle zone in particolare dove, a causa dell'alternanza dei venti, è molto avvertito questo problema e altre zone dove pur arrivando gli effetti dell'inquinamento però non è percepito così direttamente. Io sono la prova vivente perché mi sono trasferita da mia madre, che è molto anziana, appena tre palazzi sopra nel quartiere e mai ho avuto in questi anni l'impatto dell’inquinamento così forte riaspetto a ora”. 

La rete conta oggi numerose realtà del territorio: ARCI San Teodoro “Circolo della Resistenza APS”, ABC Danza, ANPI San Teodoro, ARCI Granarolo “Circolo Amici Cacciatori APS”, Bocciofila San Rocco, Circolo CAP, Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest, Comitato Tutela Ambientale Genova, Comunità San Benedetto al Porto, Ecoistituto REGE, Gruppo Pensionati Primavera, ISDE – Medici per l’Ambiente Genova, L’Erba Voglio, La Piuma Odv, Spazio 126, SPI CGIL Lega Centro Ovest, Uniauser, Circolo di San Teodoro. Tutte associazioni e comitati che chiedono il ripristino delle centraline di monitoraggio dell'Arpal e un monitoraggio epidemiologico della popolazione di San Teodoro da parte della Asl 3.

“Abbiamo lavorato un grafico in cui si vede il livello di biossido di azoto che poi si accompagna le polveri sottili - aggiunge Pastorino - Tutto questo ha delle ripercussioni sulla salute dei cittadini. Nei Paesi del nord sono anni che si utilizzano traghetti con tecnologie diverse, noi abbiamo dei traghetti comprati di seconda mano proprio dalla dismissione da altri Paesi.

Ora ci sembra il momento in cui ognuno per la sua parte, l’Unione Europea, il Governo, la Regione e, soprattutto, il Comune, intervengano e risolvano un problema che oggettivamente è pesante”.

L'assemblea segue infatti l'audizione delle associazioni nella commissione regionale e l'iniziativa del Difensore civico, che ha scritto all'Autorità portuale chiedendo una programmazione aggiornata degli interventi di elettrificazione delle banchine e l'installazione di centraline di monitoraggio degli inquinanti gestite da Arpal.

“Io e altri colleghi della minoranza abbiamo fatto interpellanze e anche richiesto più di una commissione su ciò che riguarda i fumi - dice Donatella Alfonso, consigliera comunale del Patito Democratico presente all’assemblea - Manca il cosiddetto ultimo miglio, non si sa chi deve attivare la fornitura di energia elettrica e quindi chi alla fine pagherà la bolletta. Non c'è una norma nazionale su questo tema e se non si risolve questo tipo di problema, cioè chi deve distribuire l'energia, a che prezzo e come, la situazione rimane bloccata”. 

Marco Garibaldi

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