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Sanità | 07 settembre 2024, 09:00

La felicità: un "Modus Operandi"

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

La felicità: un "Modus Operandi"

E’ possibile riportare indietro le lancette dell'orologio? Come possiamo sfruttare al meglio le potenzialità del nostro organismo per vivere in buona salute? Una esistenza più lunga e fisicamente attiva è alla portata di tutti? La felicità è una fortuna o uno stato mentale? Queste sono tutte domande a cui la Nutrigenomica cerca da anni di dare una risposta, perché quello che conta non è il numero di anni che viviamo, ma la qualità con cui li viviamo. 

La longevità perde di valore, se non è accompagnata dalla qualità della nostra vita. Alla base di tutto c'è come sempre la salute, su questo non ci piove! Più volte nei miei articoli ho sottolineato l'importanza di un'alimentazione equilibrata, ricca di nutrienti vivi, freschi e naturali. Più volte ho scritto quanto è importante avere una digestione ottimale, un Microbiota in equilibrio, organi emuntori che lavorano efficacemente, sistemi immunitari non stressati. Certo! Tutto questo è fondamentale al fine della salute, ma come oramai sapete bisogna prendere in considerazione anche tutta la parte mentale e psicoemotiva. Infatti le persone possono essere fisicamente sane eppure lasciarsi sfuggire la qualità di vita. Come mai? Perché non hanno ancora imparato a controllare la propria mente e a gestire le proprie emozioni. In parole semplici, non sanno approfittare a pieno del tempo loro concesso per quanto lungo possa essere. Proviamo a dare uno sguardo al nostro passato e guardiamo ciò che ci ha portato nel bene e nel male. Ora, nel presente proviamo a valutare le cose da diversi punti di vista, in modo obbiettivo e veritiero. Abbiamo fatto scelte di salute? Potevamo fare meglio? Spesso, ci attribuiamo il merito per tutto quello che di buono ci è accaduto e non esitiamo ad incolpare gli altri o la cattiva sorte per tutte le ingiustizie “subite”, le mancate gratificazioni e le deludenti aspettative. 

Agendo in questo modo ignoriamo però un fatto evidente e che cioè la vita delle persone non si basa su ciò che è stato fatto loro, ma su ciò che esse stesse hanno o meno compiuto. La vera salute è una conquista, è uno stile di vita. E’ un “modus operandi” che coinvolge ogni aspetto della nostra esistenza! Non è raro che quelli a cui è stato dato tutto: sostegno, istruzione, denaro, fama e carriera si ritrovano a entrare e uscire da un centro di recupero o di disintossicazione e invece quelli a cui la vita sembra aver riservato i colpi più duri, che hanno subito i torti peggiori da un punto di vista fisico, mentale ed emotivo non di rado sviluppano un acceso sentimento di rivalsa che li porta a superare i limiti del proprio passato. Questa tipologia di persone non si accontenta di una vita vissuta in relazione a ciò che è stato dato o fatto loro o a ciò che sono riusciti a raggiungere, ma trovano un modo per impiegare tutte le risorse che la vita ha concesso loro per andare avanti. 

Questo atteggiamento mentale non solo favorisce una crescita personale, ma permettere anche di mettere al servizio degli altri le proprie risorse, abilità e intuizioni. Bisogna comprendere che quello che conta non sono le condizioni di partenza, ma le decisioni che vengono prese quotidianamente; queste determinano la qualità o meno delle nostre vite. Allora, se vogliamo sapere perché la nostra vita si trova al punto in cui si trova, occorre guardare alle decisioni che abbiamo preso. Se vi chiedessi di pensarci, sapreste indicarmi una qualsiasi decisione presa negli ultimi anni che guardandola in retrospettiva ha cambiato del tutto la vostra vita? C'è un'occasione in cui una scelta differente vi avrebbe condotto a un'esistenza completamente diversa? Certo che sì. La vita è fatta di scelte e di decisioni prese o mancate. 

A volte, le decisioni sono difficili perché ci costringono a superare paure o a correre dei rischi; altre volte non ci pesano affatto; altre ancora determinano qualcosa di importante, come ad esempio l’aver scelto una determinata scuola che ci ha portato all'incontro con il grande amore della nostra vita oppure avere intrapreso una professione che ci ha portato a vivere distante dal nostro luogo natio o addirittura dall'altra parte del mondo. E in tutto questo non c'entrano la fortuna o la sfortuna. La convinzione che molte persone, rispetto a noi, non abbiano dovuto misurarsi con grandi sfide, difficoltà e situazioni estreme è un'illusione, il frutto di una bugia egocentrica. Tutti, prima o poi, devono affrontare una sfida estrema o una grave ingiustizia. Può capitare di perdere il lavoro o di dover chiudere la propria attività; di essere derubati; di perdere la propria casa, colpita da un disastro naturale; di ricevere una diagnosi di una malattia terminale; di perdere cose e oggetti che pensiamo insostituibili, ma in realtà nulla è insostituibile, tranne la nostra capacità di usare ciò che la vita ci ha donato. 

La vera chiave per ottenere una qualità di vita non è sperare di essere fortunati e che non ci accada nulla di grave, ma sviluppare il tipo di forza psicologica ed emotiva che ci rende abbastanza resilienti da saper sfruttare quel che la vita ci offre per creare qualcosa di ancora più grande. Quindi il primo passo importante è quello di riuscire ad accettare che prima o poi anche noi ci troveremo in una condizione di estremo stress. In questo caso la vera domanda è: “Cosa deciderò di fare quando ciò accadrà?”. Una celebre frase di Winston Churchill recita: “Se stai attraversando l'inferno, non fermarti!”. Se agite in questo modo, senza arrendervi, posso dirvi per esperienza che apprenderete delle lezioni inestimabili che solo il dolore e le difficoltà possono insegnare. Imparerete che siete più forti di quanto pensate; scoprirete chi sono i vostri veri amici e di chi vi potete davvero fidare, perché i falsi affetti scompaiono “quando il gioco si fa duro”. Il dolore e le difficoltà vi renderanno più resistenti dal punto di vista psicologico ed emotivo. 

Dopo aver attraversato le prove più stressanti tutte le normali sfide dell'esistenza in confronto vi sembreranno banali. Diventerete capaci di vivere la vita con maggiore pienezza, indipendentemente da ciò che accade intorno a voi. In poche parole, anziché farvi schiacciare dalle difficoltà, le sfrutterete a vostro vantaggio. È fondamentale rendersi conto che la vita è un superamento continuo di prove e di sfide che vengono definite dalla maggior parte delle persone: “problemi”. Ma che cos'è un problema? E’ tutto ciò che non va come ci aspettiamo. E’ un impedimento che ci costringe ad uscire dalla nostra zona confort. Ma è tutta una questione soggettiva di percezione dei fatti. Pensateci! Ciò che può costituire un "problema" per Mario può essere una "sfida" per Luisa. In questo caso? 

Mario subisce la situazione perchè non in grado di controllarla. Stressato si farà schiacciare dalle emozioni negative che gli toglieranno lucidità mentale e capacità risolutive. Luisa invece affronta il problema consapevole che il suo superamento la farà crescere mentalmente, emotivamente e spiritualmente. Luisa ha capito che non può sbarazzarsi del problema o fare finta che non esista, ma può sfruttare tutte le sue risorse per riuscire ad affrontarlo e a superarlo. E’ importante comprendere che siamo noi ad attribuire un significato agli eventi. Possiamo decidere su quale aspetto concentrarci, che senso dare alle cose e che fare di conseguenza e dobbiamo farlo consapevoli che con il giusto impegno, con la forte volontà e le adeguate risorse tutto è possibile. Se al contrario ci facciamo governare dalla parte del nostro cervello logorato dallo stress, ci ritroveremo bloccati in uno schema di frustrazione, rabbia o paura che ci condannerà in un circolo vizioso negativo. Allora come creiamo una qualità di vita? Per imparare a padroneggiare il mondo intorno a noi, dobbiamo concentrarci sul nostro mondo interiore, ricercando la nostra vera realizzazione, ricordandoci che ciò che soddisfa una persona può essere totalmente diverso da quello che ne soddisfa un’altra. 

Qualcuno trova gioia in un tramonto o nel sorriso del proprio figlio; qualcun altro gioisce nel portare a termine un obiettivo sportivo o lavorativo. Non importa ciò che vi rende felici, quello che conta è cercare di vivere in uno stato mentale ed emotivo di piena soddisfazione, che vi permetterà di produrre prestazioni eccellenti. Mantenersi in uno stato energetico elevato vi consentirà di affrontare i problemi con più facilità e trovare più in fretta le soluzioni. Ecco perché dobbiamo puntare ad aumentare la nostra energia vitale. Purtroppo la maggior parte delle persone è abituata a vivere in uno stato di scarsa energia che conferisce loro uno stato mentale pessimo. In questa condizione, la loro mente diventa apatica e anche i piccoli problemi suscitano una profonda frustrazione, preoccupazione o paura. 

Ma come possiamo sviluppare le condizioni eccellenti che ci regalano energia pulita? Nutrendo e portando nella nostra esistenza amore, gioia, felicità, apprezzamento, gratitudine, giocosità, divertimento e salute. Certo, ci sono momenti in cui è facile sentirsi tristi, preoccupati o arrabbiati, ma quello che conta è vivere l'emozione, consumarla e poi lasciarla alle spalle in modo che non cronicizzi dentro di noi, alimentando uno stato di negatività che ci mangia l'energia. Tante persone si lasciano ossessionare da ciò che ottengono o non ottengono e quando non ottengono ciò che vogliono si arrabbiano e vivono nella delusione. Molti credono che un giorno in qualche modo qualcuno o qualcosa li renderà felici, ma la strada per “un giorno” porta spesso a una città chiamata “mai”. Altri si definiscono felici solo quando i figli, il compagno, i colleghi, gli amici fanno ciò che essi si aspettano, vivendo nella delusione, se le cose non vanno come vorrebbero e così, frustrati, si trasformano facilmente in quelle persone che passano tutto il tempo ad attaccare gli altri. 

Decidere di vivere una vita in salute, a prescindere da quello che ci circonda, significa semplicemente ricercare la bellezza, la purezza, la pulizia dentro di noi. Dobbiamo essere grati per quello che abbiamo ed apprezzare ciò che riusciamo a conquistare, anche quando le cose non vanno nel verso giusto o ci sembrano sbagliate. E’ nostra responsabilità trovare il bene; lottare per il giusto; imparare ad essere felici. Dopotutto la felicità è come un muscolo: più la usate più si rafforza. Se adottate questo atteggiamento come pratica quotidiana, trovare qualcosa per cui essere grati diventa un processo naturale. 

Siete disposti a introdurre questo nuovo “modus operandi” nella vostra vita? Siete disposti a mettervi alla prova? Perché, ricordatevi, non è la vita che si adatta a noi, ma siamo noi che dobbiamo adattarci alla vita.

Redazione

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