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Politica | 14 ottobre 2024, 19:16

Confronto Regionali, Andrea Orlando non si risparmia: "Non c’è democrazia senza partecipazione e non c’è dove c’è mafia"

Il candidato del Campo Largo, durante i suoi interventi alla Sala Quadrivium: "Se vogliamo che i giovani non vadano via, le pubbliche istituzioni non creino lavoro povero, quindi nessuna gara al di sotto dei nove euro". Sulla natalità, invece, stocca Bucci: "non si risolverà questo problema criminalizzando le persone che non hanno figli perché non li hanno potuti avere"

Confronto Regionali, Andrea Orlando non si risparmia: "Non c’è democrazia senza partecipazione e non c’è dove c’è mafia"

Tre domande legate ai giovani, alla sanità e alla denatalità e precariato, e due minuti per rispondere: queste le regole del confronto organizzata dal Percorso Diocesano di Formazione Politica e in scena alla Sala Quadrivium questa sera, lunedì 14 ottobre, che ha visto protagonisti i candidati alla presidenza della regione Liguria. Presenti, in ordine alfabetico, Marco Bucci, Maria Antonietta Cella, Davide Felice, Nicola Morra, Andrea Orlando. Nicola Rollando, Alessandro Rosson e Francesco Toscano. Assente giustificato è Marco Giuseppe Ferrando, per impegni precedentemente presi.

Dopo l'intervento di Marco Bucci, prende la parola Andrea Orlando affermando che per trattenere i giovani al territorio è necessario creare lavoro pagato e cancellare lavoro povero. Quindi come prendersi cura dei giovani sostenendoli nel loro percorso di crescita e offrendo opportunità educative? “Un sindaco a noi geograficamente vicino, Giorgio La Pila, diceva che le nostre istituzioni non servono a niente se in primis non si fanno carica dei problemi delle persone. La Liguria ha un dieci per cento di media salariale più bassa rispetto alle altre regioni. Se vogliamo che i giovani non vadano via, le pubbliche istituzioni non creino lavoro povero, quindi nessuna gara al di sotto dei nove euro. Inoltre, dobbiamo costruire le condizioni per far in modo tale che si crei lavoro di qualità e questo è possibile soltanto con una reindustralizzazione sostenibile se no il lavoro di qualità non ci sarà e si verificherà un’emigrazione di forza lavoro qualificata, comportando sia un problema economico ma anche un problema per la futura classe dirigente. Per quanto riguarda il tema della formazione, noi dobbiamo aumentare le quote destinate al diritto allo studio perché talvolta nelle famiglie povere capita che i genitori debbano decidere quale figlio far studiare, se non addirittura scegliere entrambi. Quindi, reputo che sia necessario riattivare il diritto allo studio. Inoltre, altro tema fondamentale è il diritto all’abitare perché nella nostra regione la casa è diventata un’ostacolo a qualsiasi tipo di mobilità sociale. Il nostro obiettivo è che arte diventi un’agenzia per l’abitare, quindi consenta anche di far fronte ad una domanda di casa che arriva da diverse fasce della società. Infine, non  scaricare sulle famiglie e sulle scuole il peso del covid che ha inflitto sulle giovane generazione, essendo che c’è un problema di salute mentale sui giovani di cui dobbiamo prenderci carico”.

In merito alla seconda domanda, con focus sulle misure concrete che i candidati intendono adottare per garantire che il sistema sanitario della Liguria metta al centro la persona, il candidato del Campo Largo afferma: "L’obiettivo che è nella domanda è frutto di una mia iniziativa da ministro delle repubbliche sociali come lo è una riforma qualificante della non autosufficienza che è dentro il PNRR. Io voglio continuare questo impegno anche a livello regionale e naturalmente affrontare il tema della sanità. La sanità ligure ha macchina obsoleti, novantanove milioni di euro derivanti da mobilità passiva, 234 milioni di debito. Non si trovano i medici di famiglia, soprattutto nelle aree interne con zero ospedali realizzati. Otto su cento in Liguria non si curano. Cinque mesi per una colonscopia urgente e otto mesi per quella differita dati asl 3 ottobre 24. Io francamente non capisco come si possa rivendicarne la continuità. E voglio dire che potevamo utilizzare una grande opportunità, cioè le case di comunità dove si poteva integrare privato con pubblico, sociale, sanitario, volontariato e associazionismo. Orientare le persone nel labirinto della cura. Dati alla mano, di quattro giorni fa, su trentadue case in Liguria se ne è attiva solo una. Concludendo, nel 10& di persone che non si cura, ci sono persone povere che non possono permettersi di aspettare o di pagare ma ci sono anche soprattutto, con un 10% di persone over ottantacinque anni e il 40% di nuclei familiari composti da una persona, che sventolano bandiera bianca perché sono soli di fronte alla malattia. Io penso che la prima cosa che dovremmo fare è costruire sistema che non li abbandoni da soli di fronte ad un servizio che non sa rispondere alle loro inquietudini e alle loro paure”.

Nella terza e ultima domanda non sono mancate le stoccate da parte di Orlando a Bucci sul tema natalità: infatti, Andrea Orlando ha affermato di "non avere ricette certe" ma che sicuramente "non si risolverà questo problema criminalizzando le persone che non hanno figli perché non li hanno potuti avere" facendo riferimento alle affermazioni di Marco Bucci, secondo il quale "bisogna anzitutto comprendere che chi fa figli contribuisce al grande successo della società".

"Dobbiamo lavorare per anticipare l’autonomia dei giovani, mettendoci sul lavoro precario e sul fattore casa. Oggi fare un figlio costa e nella nostra Regione il 60% delle famiglie che hanno figli e monoreddito, sono sotto la soglia di povertà. Quindi serve welfare per aiutare le donne a non dover scegliere tra il lavoro e la famiglia, perché è sulle donne che si scarica il lavoro di cura in una famiglia che resta organizzata ancora secondo vecchi schemi. Dobbiamo lavorare non per negare la realtà ma per riconoscere che la Liguria ha un problema grande e più grave delle altre regioni. Oggi, dal 2015, le nascite si sono dimezzate. Inoltre, l’indice di natalità è il 5,6x1000 cioè dati pessimi, segnando il record storico negativo a livello nazionale. Dobbiamo lavorare per lavoro di qualità, per fare in modo tale che la sanità sia un servizio universale perché anche curare i bambini è diventato più difficile e dobbiamo lavorare perché ci sia prossimità. Noi dobbiamo costruire delle istituzioni che non parlino soltanto di famiglie ma che queste siano aiutate quotidianamente con soluzioni concrete”, ha concluso il candidato Presidente di Regione Liguria, Andrea Orlando. 

In chiusura, nell'ultimo minuto a disposizione per tutti i candidati, Orlando ha dichiarato che "le prossime elezioni saranno referendum per una Liguria per pochi o per tutti", aggiungendo che sulla sanità non promette "di azzerare le liste di attesa ma le ridurremmo del 15%". 

"Non c’è democrazia senza partecipazione e non c’è dove c’è mafia. Non esiste prospettiva se non condivisa e la povertà non è una colpa ma è un fallimento di tutti. La libertà esiste se non c’è discriminazione per nessuno”, ha concluso il candidato del Campo Largo. 

Federico Antonopulo


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