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Attualità | 06 novembre 2024, 12:07

Crisi nei servizi educativi di Genova: il grido degli educatori

“Senza personale e risorse adeguate, a rischio il futuro dei nostri bambini”. La lettera aperta di Cgil alle famiglie

Crisi nei servizi educativi di Genova: il grido degli educatori

“Cari genitori, siamo consapevoli dei disagi che, con la nostra azione di ieri mattina, abbiamo provocato nella vostra organizzazione familiare. Vi chiediamo, però, di comprendere che siamo stati costretti a intraprendere questo percorso dopo due anni di infruttuosi tentativi di confronto con l’Amministrazione civica della nostra città.” È con queste parole che si apre la lettera della Fp Cgil Genova rivolta alle famiglie dei bambini iscritti nei servizi educativi comunali per la fascia 0-6 anni, una lettera che mette in luce le difficoltà vissute quotidianamente da educatori e famiglie.


Nonostante le promesse dell’Amministrazione e gli impegni del sindaco Marco Bucci, le condizioni del personale educativo comunale non sono migliorate. L’incontro di conciliazione svoltosi a Palazzo Tursi si è concluso senza un accordo, lasciando irrisolti i problemi strutturali di organico e gestione. Come ha sottolineato Luca Infantino, segretario della Fp Cgil Genova, “Ci aspettavamo un'attenzione diversa da parte della parte politica, che era completamente assente al tavolo di conciliazione. Si tratta, e lo dico sempre, dei nostri bambini da 0 a 6 anni”.

La Cgil denuncia una situazione di grave carenza di personale, con educatori costretti a coprire turni aggiuntivi e a lavorare oltre le ore previste dal contratto, senza retribuzioni adeguate e senza poter recuperare le ore di straordinario. Paola Notari, segretaria delle Funzioni Locali Cgil, evidenzia che nel solo 2023 il personale scolastico ha accumulato oltre undicimila ore di straordinario, senza poterle recuperare per mancanza di sostituzioni. “Se il personale è pagato per trentasei ore alla settimana e deve essere disponibile per sessanta, non c’è nessuna conciliazione tra lavoro e vita privata,” ha affermato Notari.

“Il sistema educativo dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali è, per noi, non solo un posto di lavoro, ma un luogo nel quale crediamo che bambini, famiglie, educatori, insegnanti e collaboratori contribuiscano insieme alla formazione dei cittadini di domani,” recita la lettera della Fp Cgil. Tuttavia, i continui tagli e la mancanza di investimenti hanno progressivamente ridotto le risorse a disposizione, compromettendo la qualità del servizio offerto.

La situazione è resa ancora più critica dall’assenza di un piano di sostituzione efficace per coprire le assenze, e dall’assenza di un “organico potenziato” per i bambini con disabilità, rendendo difficile garantire loro l’adeguato supporto. A queste problematiche si aggiunge anche la mancanza di funzionari e personale amministrativo che, come sottolinea il sindacato, rende ancora più complesso il coordinamento delle attività.

L’incontro di conciliazione è stato accompagnato da un presidio di lavoratori e lavoratrici del settore, esausti per turni aggiuntivi e condizioni contrattuali inadeguate. Con lo stato di agitazione proclamato dalla Cgil, il personale non sarà più disponibile a coprire le carenze con turni straordinari, il che potrebbe comportare ulteriori disservizi nelle strutture educative comunali. Infantino ha sottolineato l’urgenza di un piano concreto e a lungo termine, ricordando che “i primi duemila giorni di un bambino sono l’indirizzo sul futuro della sua vita. Dobbiamo prendercene cura”.

La Fp Cgil lancia un appello alle famiglie, chiedendo loro di unirsi alla protesta per garantire un servizio educativo pubblico di qualità. “Facciamo appello a tutte le famiglie affinché siano al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, con la finalità comune di dare un servizio di qualità,” conclude la lettera della Cgil. La speranza è che questa mobilitazione riesca finalmente a portare l’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni su una situazione che sta penalizzando non solo gli operatori, ma anche le famiglie e, soprattutto, i bambini.

Redazione

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