Dodici partite di fila senza vittorie, ennesima rimonta subita, capacità di reagire alle difficoltà praticamente pari a zero e classifica che fa sempre più paura.
Non c'è alcun barlume di luce in fondo a quel tunnel in cui la Samp è ormai precipitata da fine ottobre: la sconfitta nell'anticipo contro il Cesena è un'ulteriore mazzata per la formazione di Semplici, che non è ancora riuscito a dare la scossa a un gruppo che continua a evidenziare difficoltà croniche e preoccupanti nel creare gioco, oltre alla solita fragilità in fase difensiva.
Non premia la scelta di lanciare Pedrola dall'inizio - anche Beruatto non convince alla prima da titolare - ma a preoccupare maggiormente è la caviglia di Tutino, uscito su una sola gamba dopo essere subentrato a metà ripresa al posto dell'attaccante spagnolo.
A presentarsi in sala stampa davanti i giornalisti è il presidente Matteo Manfredi, pochi giorni dopo la conferenza indetta per fare il punto sul delicato momento della squadra: "Continuiamo ad avere grandi difficoltà, ma penso sia il momento di fare quadrato e di mantenere la calma. Ritengo sia giusto esprimere e portare un messaggio di serenità in una fase così delicata per tutti, dal sottoscritto, ai giocatori e allo staff".
Non è in discussione la posizione di Semplici: "Sarebbe troppo facile nascondersi nuovamente dietro un solo problema come gia fatto troppe volte in passato, proseguiamo con questa guida tecnica pur non essendo contenti dei risultati e del gioco espresso contro il Cesena. Il mercato? La difesa è uno dei reparti che ha bisogno di più rinforzi: profili e nomi sono stati individuati, anche le offerte sono state fatte, a testimonianza di come la società stia lavorando duramente per superare tutti quegli ostacoli che sembrano diventare sempre più grandi in questo momento. Ho parlato alla squadra a fine primo tempo chiedendo una reazione che non c'è stata. Sono molto arrabbiato avendo investito tanto per raggiungere determinati obiettivi, senza dimenticare quello che abbiamo trovato arrivando qui, ma non deve assolutamente essere un alibi".
Sullo spauracchio Serie C: "Sappiamo di custodire valori di un club che sono ben lontani da questa categoria, ma c'è da lavorare sodo per evitare certi timori, non essendo nemmeno abituati a pensarla questa situazione".