I giochi sono lì, intatti, che aspettano di poter far felice qualche bambino. Sono a Pegli, dentro tre aree dedicate che però avrebbero bisogno di una rispolverata per essere usate, un restyling per essere attrattive e non solo un arredo urbano abbandonato.
La magia di un'altalena quando funziona, che non è desueta ma si usura per l'utilizzo e intorno ci sono le code di mamme e piccoli per salirci sopra, rende bene l'idea. Di qualunque gioco si parli, ci sono quartieri che non hanno aree bimbi.
Pegli, che invece è o sarebbe un'isola felice nel panorama, le ha. Ma servono lavori e servono urgenti, prima che il tempo utile - amministrativo - scada e si ritorni alle promesse elettorali, postdatando ancora lavori che finirebbero a data da destinarsi.
Si sono mobilitati il quartiere, le associazioni e gli abitanti, che da tempo chiedono di mettere a posto le strutture esistenti. Una raccolta di firme, nel giro di poche ore, ha raggiunto numeri alti di adesioni ed è diventata una lettera aperta.
"È stata sottoscritta e consegnata in Comune, chiede un restyling delle aree gioco di Pegli. Non vogliamo Disneyland ma che l'esistente sia mantenuto e manutenuto. A novembre in tre ore un sabato mattina abbiamo raccolto centinaia di firme, è un problema molto sentito e riguarda in particolare l'area giochi su molo Sopranzi", racconta Filippo Bruzzone, capogruppo della lista Rossoverde in Comune a Genova.
"Oggi - aggiunge - ci sarà un primo sopralluogo, ma dalle evidenze legate all'accordo quadro di riferimento su arredo urbano e aree gioco le priorità evidenziate dal Municipio sono state altre e quindi rischiamo che nella lista urgenze vada rifatto tutto, scheda tecnica, capire quanti fondi servono e se ci sono, prima di poter prevedere un intervento".
L'obiettivo è avere un'area giochi attualizzata e utilizzabile: "Molte in città sono datate e deteriorate e non rispondono alle esigenze. Ad esempio quella di Villa Doria dove un bimbo con difficoltà motorie non può accedere. Cambiano le sensibilità ed è giusto che anche le necessità cambino con il tempo".
"Il problema è il fattore tempo - conclude Bruzzone - noi sollevando la questione speriamo di poter accelerare per ottenere un risultato da qui a fine consiliatura. Non dico su tutte le aree ma almeno su questa, dove abbiamo interpellato gli abitanti. I territori andrebbero un po' ascoltati, per poter capire da dove partire in base alle priorità degli abitanti".