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Attualità | 09 maggio 2025, 08:00

Alla scoperta dei Rolli - Villa Spinola di San Pietro

Dalla residenza patrizia dei Lercari e degli Spinola a scuola cittadina: le vicende, gli affreschi e le metamorfosi di una delle ville più affascinanti di Sampierdarena

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Rolli’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle caratteristiche principali della nostra città, che è valsa anni fa il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del sistema dei Palazzi dei Rolli: edifici che sono vere e proprie perle del centro storico e non solo. Vi accompagneremo dentro con i nostri racconti, ve li faremo scoprire con le fotografie, vi illustreremo aneddoti e curiosità. Sempre per amore di Genova e delle nostre eccellenze. Buon viaggio insieme a noi!

Chi pensa che i Rolli siano limitati a via Garibaldi e alle strade limitrofe, si sbaglia di grosso.

Lo dimostrano le residenze oggi inserite nel tessuto urbano della città, sia a levante che a ponente, ma che un tempo erano vere e proprie dimore immerse nel verde, distanti dal centro cittadino.

Ne è un esempio anche villa Spinola di San Pietro, nel cuore di Sampierdarena, testimonianza dell’architettura patrizia genovese del XVI secolo. 

Costruita nella seconda metà del Cinquecento per volontà di Giovanni Battista Lercari, doge della Repubblica di Genova dal 1563 al 1565, la villa fu pensata come residenza di villeggiatura in una zona allora rurale e affacciata sul mare.

Simbolo del prestigio dei Lercari, la progettazione e la realizzazione di questo edificio venne affidata a Bernardino Cantone anche se la firma dell’autore, a oggi, è incerta.

Quel che appare sicuro, però, è che nell’immaginare questa villa, l’autore abbia lasciato che fossero le intuizioni di Galeazzo Alessi a guidare il progetto, facendo di Villa Spinola, di fatto, un altro progetto legato all’innovazione dell’architetto perugino.

L’edificio seguiva il modello delle grandi ville suburbane, con ampie logge e un vastissimo parco ricco di peschiere, ninfei e giochi d’acqua, alimentati da un acquedotto privato. Di questo splendido giardino oggi resta solo qualche traccia, come un lacerto del ninfeo con mascherone e un leone antropomorfo.

Dopo la morte del doge Lercari e la tragica scomparsa del figlio maggiore, la villa passò per via ereditaria ai nipoti Spinola, duchi di San Pietro in Galatina. 

Fu Giovanni Battista Spinola, cognato del celebre condottiero Ambrogio Spinola, a promuovere tra il 1622 e il 1625 una radicale ristrutturazione: vennero chiuse le logge, aperte nuove finestre e completato il ciclo decorativo interno, conferendo alla villa l’aspetto attuale.

L’interno della villa conserva un eccezionale ciclo di affreschi, fra i più significativi dell’arte genovese tra XVI e XVII secolo. Tra le opere spiccano le Storie di Paride attribuite a Bernardo Castello, con il celebre Ratto di Elena al centro della volta della sala principale al piano terreno; le Imprese di Megollo Lercari e le Nozze di Pellina e Luca Spinola di Giovanni Carlone nel salone del piano nobile e le Imprese di Ambrogio Spinola e le Gesta di Perseo di Giovanni Andrea Ansaldo che decorano le stanze laterali.

Questi affreschi, in gran parte ancora ben conservati, rappresentano un patrimonio artistico di grande valore, arricchito da grottesche, paesaggi e raffinate cornici a stucco.

Fino all’Ottocento la villa rimase proprietà degli Spinola, poi passò a istituti religiosi e, dopo l’Unità d’Italia, subì pesanti trasformazioni: la costruzione della ferrovia e di via Cantore portò all’esproprio e alla perdita del parco, mentre l’edificio venne sopraelevato e circondato da nuovi palazzi, che ne hanno quasi nascosto la facciata principale e costretto a spostare l’ingresso sul lato opposto.

Nel 1920 la villa fu acquisita dal Comune di Sampierdarena e destinata a scuola, funzione che mantiene ancora oggi come sede del Liceo Statale Piero Gobetti. Nonostante le trasformazioni, Villa Spinola di San Pietro resta un luogo di memoria storica e artistica, visitabile in occasione di eventi e manifestazioni cittadine grazie anche all’impegno degli studenti del liceo.

Villa Spinola di San Pietro è uno dei due palazzi sampierdarenesi descritti da Rubens nel volume Palazzi di Genova, dove è identificata come “palazzo C”, e rappresenta ancora oggi una tappa fondamentale per chi voglia conoscere la storia delle ville genovesi, tra fasti rinascimentali, arte e stratificazioni urbane.

Isabella Rizzitano

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