Ieri pomeriggio si è discusso un ordine del giorno per quanto concerne l'attivazione del PRIS, il Programma Regionale di Intervento Strategico, richiesto dai cittadini di Sestri Ponente che si trovano alle prese da diversi mesi con i disagi dovuti ai lavori per il ribaltamento a mare di Fincantieri.
A portare in aula l'Odg sono stati i consiglieri Fabio Ceraudo (M5S) e Filippo Bruzzone (lista Rossoverde) e, nonostante in Regione sia stato approvato approvato all’unanimità un documento identico, il Comune ha optato, invece, per il no.
"Il provvedimento, di cui sono primo firmatario, è fondamentale per garantire indennizzi ai residenti colpiti dai danni del cantiere. Le opere di ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente sono fondamentali per lo sviluppo e il lavoro in città ma è altrettanto importante che i residenti della zona possano vivere in sicurezza e in tranquillità nelle proprie abitazioni", ha dichiarato Gianni Pastorino, consigliere regionale Lista Orlando Presidente.
A seguito della bocciatura, è intervenuto in merito anche il consigliere Filippo Bruzzone, che sottolinea come le "motivazioni del vicesindaco per il voto contrario sono irricevibili" e che in "Comune si antepone l’interesse elettorale a quello della città. La buona politica deve conciliare lavoro e tutela delle persone, senza trasformare tutto in un ricatto tra occupazione e salute”.
"Sembrava i fosse un’intesa sul PRIS, invece ora Regione dice di sì e Comune dice di no. La situazione è paradossale. In questi giorni, insieme al tecnico incaricato dall’avvocato che segue i cittadini per conto di Confedilizia, sono stati effettuati sopralluoghi per valutare le condizioni delle abitazioni e i danni subiti. Io, Filippo e Gianni seguiamo questa vicenda fin dal primo momento ed è nostro dovere continuare a dare voce ai residenti”, ha affermato Sara Tassara, consigliera municipale Lista Rosso Verde in Municipio Medio Ponente.
Consigliere Ceraudo, ieri pomeriggio Il candidato Sindaco Pietro Piciocchi ha chiarito, in merito alla questione PRIS che ha visto il Comune votare no e la Regione sì, che “in questo momento non ci sono le risorse previste per gli indennizzi” e che “potrebbe passare il messaggio distorto che lo attiviamo allora domattina i cittadini verranno indennizzati”...“Partiamo dal fatto che probabilmente non si parlano, anche perché era stato fatto un tavolo pochi giorni prima in cui era stato garantito alle associazioni e ai vari sindacati che sarà attuato un tavolo con la possibilità di applicare il PRIS, quindi l'ordine del giorno che era stato portato propedeutico a chiedere anche in comune questa attivazione non è stato accettato e questo dimostra quindi la poca volontà di creare le condizioni per dare degli indennizzi ai cittadini. Lo dico anche perché nel 2023 io avevo preparato un odg a salvaguardia appunto di una grande opera come quella del ribaltamento a mare di Fincantieri, quindi se loro avessero portato avanti le promesse di quell'ordine del giorno, probabilmente il PRIS sarebbe già stato attivato, i fondi già messi da parte e gli indennizzi potevano essere appunto dati alla delegazione”.
Cambiamo argomento: in questi giorni il candidato Sindaco Piciocchi ha chiarito che l’inceneritore non sarà realizzato a Scarpino che, insieme alla Valpolcevera, era uno dei cinque siti individuati dal Rina per la possibile localizzazione dell’impianto attraverso un’analisi tecnico scientifica. Questa è stata una delle sue tante battaglie: come giudica questo cambio di marcia della maggioranza?
“Sei mesi fa avevo presentato un'interrogazione, altri tre mesi fa ne ho presentato un'altra, proprio in virtù di capire come doveva muoversi l'amministrazione pubblica per quanto riguarda la raccolta differenziata e il ciclo dei rifiuti, vista la TARI spropositata che paghiamo nella nostra città. La risposta fu che era stata data un'autorizzazione a uno studio di fattibilità per l'inceneritore e il sito individuato era unicamente in Scarpino: questa, è stata la risposta data a quell'interrogazione dall'assessore allora Campora. Quello che noi ci chiediamo è il perché non sono state attivate quelle procedure che permetterebbero veramente di fare una raccolta differenziata spinta, un riuso, e quindi un recupero della materia, così da impedire la costruzione di un impianto inquinante, che metterebbe a rischio la salute dei cittadini in una delegazione che ha già una serie di servitù e non ne ha bisogno di altre. Faccio un ultimo punto: a Scarpino hanno costruito il TMB, realizzato da Iren, e non da Amiu, e sono in ritardo di due anni perché quell'impianto non sta in piedi e il TMB è propedeutico a un ciclo dei rifiuti per la differenziata, e non per un inceneritore. A Genova noi non abbiamo bisogno di un inceneritore, abbiamo bisogno di una volontà di costruire una raccolta differenziata efficiente".
La candidatura di Silvia Salis può essere la chiave di volta per un campo largo sempre più ‘largo’ e ‘coeso’? Potrebbe essere un esempio virtuoso a livello nazionale quello che è accaduto nella coalizione di centro sinistra a Genova in vista delle prossime elezioni comunali?
“Silvia Salis è un candidato civico, una ragazza giovane che viene dal mondo dello sport, ma che ha comunque affrontato, ad esempio, nella sua esperienza anche di carriera, un ambiente come quello del CONI che è logicamente fatto da molti uomini. Riuscire ad emergere in quel contesto, e lo dice uno che è un preparatore atletico e un istruttore di pugilato del CONI, non è semplice. La dimostrazione è quella che lei, essendo un civico, può unire queste forze politiche e progressiste per riuscire a ottenere un obiettivo: riportare al centro i cittadini e le scelte condivise. Noi vogliamo quello, non vogliamo più che ci sia l'uomo solo al comando e che le scelte vengano calate dall'altro, bensì che ci sia una condivisione e un percorso in cui il fattore sociale sia primario. Quindi penso che sia la persona giusta: è giovane, siamo un gruppo di giovani, e abbiamo adesso l'opportunità di portare avanti le istanze della città, cambiando veramente il senso del percorso, non più per pochi, ma per tutti".
In questo momento inizia il 'valzer' del toto nomi sui prossimi candidati in municipio: c’è già un’idea, o un nome, di chi potrebbe essere il prossimo presidente del medio ponente?
“L’importante è riuscire a esprimere la persona che può portare veramente un contributo attivo al municipio, che possa veramente cambiare un po' verso, perché la gestione degli ultimi anni di questa 'governance' del municipio è stata fallimentare. Abbiamo visto un degrado crescente, una mancata difesa del territorio, il verde pubblico abbandonato, gli spazi ludici che non sono più utilizzati e sfruttati, problemi sulla questione degli asili, questioni sociali ma anche di sicurezza, essendo che la gente non percepisce più sicurezza a Sestri. Abbiamo via Sestri, che è la vetrina del quartiere, totalmente abbandonata a sè stessa. Io ho portato delle interrogazioni e delle richieste di intervento per la rigenerazione urbana di quella via e invece ci troviamo ancora, addirittura (questo è un esempio che faccio, è banale, ma è un esempio chiaro per capire a che punto siamo), ancora le frecce del Covid per la direzione, come se i Sestresi dovessero capire dove devono andare. Io so dove devono andare i Sestresi e anche Cornigliano, che ha una mancata rigenerazione urbana, con l'accordo di programma. Devono cambiare, devono riuscire a trovare una persona che oggi possa veramente dare un cambio di passo e difendere il territorio, rilanciandolo, perché il ponente da parte di questa amministrazione comunale, e anche municipale, è stato totalmente abbandonato: questo vale da Sampierdarena fino a Voltri e chi patisce di più a oggi sono state Cornigliano e Sestri, perché l'accordo di programma è totalmente fermo e Sestri è in pieno discesa e degrado".
Ceraudo, potrebbe essere lei il papabile candidato? Sarebbe disposto a tornare personalmente alla guida del municipio?
"Io a Sestri ci vivo, a Cornigliano ci lavoro: per me è la mia vita. Quindi se deciderò di fare un passo di un certo tipo lo farò per amore e per portare avanti comunque delle istanze in difesa del nostro territorio: quindi, non mi sento di escludere nulla. Ora parleremo e faremo le cose migliori per portare avanti una politica che sia diversa da quella che abbiamo visto in questi anni".