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Cultura | 17 aprile 2025, 14:40

Una “chiamata alle arti” per celebrare gli ottant’anni della Liberazione: Sergio Mattarella a Genova per l'emozionante ‘D’ORO. Il sesto senso partigiano’

Il 25, 26 e 27 aprile al Teatro Ivo Chiesa andrà in scena lo spettacolo tratto dalla ricerca di Laura Gnocchi e Gad Lerner. Attraverso le voci di giovani attori ripercorre con sensibilità la storia della Resistenza, in un’occasione che il teatro eleva a momento di profonda riflessione civile ed emotiva

Una “chiamata alle arti” per celebrare gli ottant’anni della Liberazione: Sergio Mattarella a Genova per l'emozionante ‘D’ORO. Il sesto senso partigiano’

Una “chiamata alle arti”, come l’ha definita il direttore del Teatro Nazionale di Genova, quella che andrà in scena il 25, 26 e 27 aprile al Teatro Ivo Chiesa. Lo spettacolo, intitolato ‘D’ORO. Il sesto senso partigiano’, sarà in scena per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione nella città medaglia d’oro per la Resistenza

La direzione artistica è di Davide Livermore, mentre la regia e la drammaturgia sono opera di Giorgina Pi, e la rappresentazione pomeridiana del 25 aprile avrà come ospite in sala il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, atteso a Genova per la cerimonia dell’anniversario. 

È a tutti gli effetti un progetto di cittadinanza, un progetto antifascista, un progetto che vuole restituire, innanzitutto a questa città e poi al paese, la meravigliosa memoria di quella che qui è stata un'incredibile, storica, quasi irripetibile auto-liberazione, e che nel paese ha rappresentato una grandissima esperienza di presa di coraggio, di iniziativa e di bene per la collettività, come appunto la Resistenza ha dimostrato essere possibile - spiega la regista alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolo -. Siamo partiti dalle testimonianze di partigiani e partigiane, da quella memoria che in alcune persone è viva, in altre invece desidera essere risvegliata. Abbiamo incontrato lungo il cammino un grandissimo desiderio di essere coinvolti in questo viaggio, ma anche nella possibilità di iniziarne uno nuovo. Ecco, quello che ci auguriamo è che questo 25 aprile questo tassello sia il primo di un lungo cammino”. 

In scena ci saranno quattro giovani attori: Monica Demuru, Valentino Mannaia, Francesco Patanè e Aurora Peres, che porteranno sul palco il sogno di alcuni ragazzi e ragazze di incontrare partigiani e partigiane in carne e ossa e che, a loro modo, ripercorreranno vari pezzi della storia del nostro paese e soprattutto l'importanza di continuare a essere partigiani: da qui il sesto senso partigiano.

Lo spettacolo è scaturito dal lavoro di ricerca portato avanti da Laura Gnocchi e Gad Lerner, che hanno ricostruito in 'Noi Partigiani' le storie delle persone che, con le loro azioni, hanno cambiato il corso della storia. “Il sesto senso partigiano, come ben raccontano Laura Gnocchi e Gad Lerner nel loro libro, deducendolo dalle tantissime interviste fatte negli anni, è quell'allerta, quell'incapacità di stare fermi e di non prendere posizione quando si manifestano i fascismi, quando si manifestano i nazionalismi, quando l'omofobia e il razzismo diventano la norma. Ecco, il sesto senso partigiano è un fremito che si trasforma immediatamente in azione e che ci impedisce di rimanere indifferenti di fronte all'orrore - precisa ancora Giorgina Pi -. La presenza del presidente Mattarella ricorda che il nostro paese è un paese antifascista, che il 25 aprile è la festa di tutti, non è una festa divisiva, che la Costituzione non si tocca e che il teatro è un luogo importante, anzi importantissimo, per ripartire”.

Questa è un'occasione in cui il teatro può pienamente manifestare la sua forza, rivelare la sua essenza più profonda: il suo intimo rapporto con i cittadini, la sua capacità di rappresentare quei gesti fondativi che hanno plasmato il senso della nostra società civile - spiega Davide Livermore, direttore Teatro Nazionale Genova -. Oggi, più che mai, sentiamo l'importanza di ricordare chi siamo, di celebrare la città di Genova che ha incarnato un senso di comunità e fratellanza unico, dove persone di ogni estrazione sociale, dal più ricco al più povero, hanno combattuto fianco a fianco, meritando la medaglia d'oro alla Resistenza, simbolo di questa lotta. Proviamo un profondo orgoglio nell'essere teatranti, non solo coloro che appaiono al levarsi del sipario per raccogliere gli applausi, ma anche coloro che collaborano in maniera decisiva, uniti in questo progetto. È un grande onore, e la memoria di questo teatro porta avanti un forte senso di fierezza”. 

Livermore sottolinea quanto sia importante la presenza del Presidente Mattarella in questo contesto: “Riempie di orgoglio tutta la città, l'intera regione e il mondo del teatro. Desidererei che un profondo senso di orgoglio animasse tutti i teatri d'Italia per la sua decisione di partecipare: noi siamo solo la punta di un iceberg, e mi piacerebbe condividere questo momento con tutti i teatranti italiani. Oggi si riconosce al teatro il suo ruolo di luogo di militanza politica, dove si celebra non solo il talento artistico, ma il significato intrinseco del teatro come arte, distinta dal semplice intrattenimento. L'arte contribuisce allo sviluppo dell'anima della comunità. Fare teatro significa fare militanza, coltivare il pensiero critico, rappresentare tutte le sfaccettature della società. Dobbiamo impegnarci affinché ci siano i numeri per dimostrare al Ministero l'importanza del nostro lavoro. La cultura crea memoria, stabilisce legami e connessioni profonde con il passato, donandoci un senso di identità. Non posso che essere profondamente emozionato e grato per questo evento”. 

Le iniziative legate a questa preziosa ricorrenza non si limitano allo spettacolo: il 22, 23 e 24 aprile sarà facile imbattersi, in vari luoghi della città, nelle Incursioni Partigiane, portate avanti da allievi e allieve della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale sotto la guida della curatrice Mercedes Martini. “Abbiamo cercato di invadere tutta la città da levante a ponente, il centro, le biblioteche, le piazze, le strade, i portici. Vogliamo far risuonare le parole della Costituzione e festeggiare questo 25 aprile, la festa della Liberazione, non come una liberazione vecchia, perché ha ottant’anni, ma perché è saggia e ha ancora tante cose da insegnarci. Sono i principi che dovremmo seguire per essere una grande e preziosissima comunità. E l'abbiamo trovata: hanno risposto in tantissimi alla nostra chiamata e questo è stato veramente molto, molto motivante per tutti. Abbiamo fatto coro, abbiamo fatto comunità”. 

Dopo aver portato avanti, nel mese di marzo, gli incontri culturali nelle scuole, ora il progetto entra nel vivo: “Sarà bello vedere la gente fermarsi ad ascoltare i ragazzi che hanno risposto a questa chiamata, che sono in parte i nostri allievi della scuola. Anche le associazioni, ognuna con un proprio contributo, partecipano a questi festeggiamenti con canti, flash mob, improvvisazioni, letture e riflessioni. E poi la cosa bellissima, per me, è stata che ci siamo ritrovati fisicamente per costruire tutto questo, e incontrarsi vuol dire di nuovo seguire quei principi”.

D'oro. Il sesto senso partigiano - Teatro Ivo Chiesa - da venerdì 25 a domenica 27 aprile: venerdi ore 20.30; domenica ore 18. La replica del 26 aprile alle 18, è riservata a Coop Liguria. La sera del 25 aprile, alla fine dello spettacolo, un appuntamento speciale per il ciclo 30 minuti con: Giorgina Pi, lo storico Giovanni De Luna, Gad Lerner e Laura Gnocchi saranno in dialogo con il pubblico.

Info e biglietti: telefono 010 5342 720; e-mail teatro@teatronazionalegenova.it


 

Chiara Orsetti

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