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Meraviglie e leggende di Genova | 18 maggio 2025, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - Il Grand Hotel che stregò mezzo mondo

Costruito ai primi del Novecento dall’ingegno dell’architetto svizzero Bringolf e impreziosito dalle decorazioni di Coppedè, il Grand Hotel Miramare contava oltre duecento camere dotate di ogni comfort e di servizi innovativi. Qui alloggiarono, tra gli altri, Winston Churchill, Guglielmo Marconi e Stanlio e Ollio

Dalle grandi vetrate filtrava una luce diffusa, la stessa che muoveva ogni superficie.

Gli arredi di legno intarsiato sembravano far saltare fuori decorazioni in stile neogotico mentre le luci delle lampade di vetro colorato davano l’idea di voler competere con quei raggi di sole che, quasi fregandosene, regalavano a ogni cosa una diversa sfumatura di ora in ora.

Quella era certo la hall più bella che avesse mai visto. Il Grand Hotel Miramare era certo l’albergo più bello che avesse mai visto. 

Eleganza e modernità, arte e innovazione sembravano coabitare in questo enorme palazzone a pochi passi dalla stazione di Principe, regalando a Genova una ventata di internazionalità.

Non appena si ritrovò tra le mani le chiavi della sua stanza, sentì l’emozione crescere e una volta in camera, non potè fare a meno di far correre lo sguardo ovunque per poi lasciarlo posare sul telefono: in camera aveva il suo personale telefono con cui poteva connettersi a tutto il mondo.

Inaugurato nel 1908, il Grand Hotel Miramare è stato per lungo tempo uno degli alberghi più rappresentativi della città.

Progettato dall’architetto svizzero Arnold Bringolf e impreziosito dall’estro decorativo di Gino Coppedé, il Grand Hotel si mostrava con la sua imponente mole, sette piani di altezza, alleggerita dall’ampia facciata ritmata da ornamenti di vario tipo che interrompevano la collina alle spalle della stazione di Principe.

Duecento camere con ogni tipo di comfort, come il telefono, e servizi innovativi quali il garage per le auto, la lavanderia meccanica e tanti altri, offrivano a chi sceglieva di soggiornare all’interno di questo maestoso hotel un’esperienza unica.

Un blasone che non ci mise troppo a varcare i confini nazionali, tanto che scienziati, attori e perfino teste coronate scelsero di passare da Genova e di alloggiare al Grand Hotel Miramare facendone un crocevia culturale.

Da qui passarono Winston Churchill, Margherita di Savoia, Guglielmo Marconi, che trasformò una stanza in un laboratorio di elettrotecnica, e delle star del cinema muto Stan Laurel e Oliver Hardy, Stanlio e Ollio.

Concerti e sfilate, cene di gala e incontri qui erano all’ordine del giorno e questo bellissimo edificio divenne un simbolo della vivacità genovese in diversi ambiti.

La storia del Miramare è anche segnata dalle grandi vicende del Novecento. Durante la Prima Guerra Mondiale, l’hotel fu trasformato in ospedale militare, accogliendo centinaia di feriti, per poi diventare caserma per le truppe americane. Nel secondo conflitto mondiale, la struttura fu requisita da forze diverse, passando dalle mani dell’Esercito italiano a quelle dei nazisti, dei partigiani e infine degli Alleati. Questi eventi segnarono la fine della sua funzione alberghiera, e per decenni il grandioso edificio cadde in uno stato di abbandono e degrado.

Solo alla fine degli anni Novanta, dopo quasi cinquant’anni di silenzio, il Grand Hotel Miramare è rinato grazie a un imponente intervento di restauro che ha saputo preservarne l’estetica originale, trasformandolo in un elegante complesso residenziale. Oggi, lontano dai fasti di un tempo, il Miramare continua a raccontare la storia di una Genova capace di innovarsi, di affascinare e di affacciarsi al mondo con ingegno e novità, diventando cerniera tra passato e presente.

Isabella Rizzitano

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