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Attualità | 26 aprile 2025, 11:36

Post con fascio littorio e sede di Sturla vandalizzata, la risposta di ANPI Genova: "Provocazioni che sarebbero stupide se non inquietanti"

“Abbiamo combattuto per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro di noi, anche per i cialtroni ipocriti che sono in condizione di farlo, grazie alle lotte dei partigiani”

Post con fascio littorio e sede di Sturla vandalizzata, la risposta di ANPI Genova: "Provocazioni che sarebbero stupide se non inquietanti"

"Nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella richiamava a Genova il valore della lotta di Liberazione e della Resistenza, e migliaia di persone si incontravano alle manifestazioni della memoria del 25 aprile nei quartieri genovesi e nel grande corteo – da anni mai così partecipato - che ha sfilato per il centro della città, dobbiamo registrare delle provocazioni che sarebbero stupide se non inquietanti". Inizia così la nota diffusa da ANPI Genova, in seguito agli episodi avvenuti durante la giornata di ieri. "Un ex capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia – la forza politica della presidente del Consiglio e che fa parte delle coalizioni sia del presidente della Regione Bucci che del vicesindaco facente funzione Piciocchi – ha messo sui social l’immagine di una moneta da cento lire del Ventennio su cui spiccano l’ascia e il fascio littorio, scrivendo “Eran belle le lire”. Nelle stesse ore, la sezione Anpi di Sturla è stata vandalizzata con la serratura della serranda bloccata dalla colla, in modo da renderne impossibile l’apertura.

Il Comitato provinciale Anpi di Genova esprime tutta la solidarietà alle compagne e ai compagni di Sturla: siamo disgustati da questi patetici tentativi di impedirci di fare la nostra parte, perché gli antifascisti, a Genova, come ha dimostrato il corteo del pomeriggio del 25 aprile, sono nelle strade, nelle case e hanno tutte le età. Alla provocazione della moneta, invece, non perdiamo neanche tempo a rispondere: agli stupidi non si risponde. Gli diano una telefonata – e lo dicano – gli esponenti politici della sua parte, perché la fiamma che si ritrova nel simbolo di Fratelli d’Italia non è certo quella che serve per accendere una grigliata di festa del 25 aprile, ma quella che arde sulla tomba di Mussolini.

Noi abbiamo altro da fare, oltre che denunciare ogni giorno la banalizzazione del fascismo che quindi può replicarsi in forme autoritarie ma diverse. Aveva Ragione Boldrini, il comandante “Bulow”: “abbiamo combattuto per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro di noi” oggi aggiungerebbe:” Anche per i cialtroni ipocriti che sono in condizione di farlo, grazie alle lotte dei partigiani”. Questa è la conferma della necessità di seguire ciò che ha detto ieri Sergio Mattarella, “è sempre tempo di Resistenza”".



 

Redazione

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