“Molto spesso il centrodestra ci accusa di rappresentare il declino ma io non ho certo bisogno di dimostrare che quello che dice sia vero. Il centrodestra non ha più argomenti, non sa più cosa fare. Passa dal postare le mie foto in bikini con mio figlio, neanche col volto coperto, a dire praticamente qualsiasi cosa”.
Così esordisce Silvia Salis, candidata sindaca per la coalizione del centro sinistra parlando coi cronisti a margine della presentazione del libro Tocca a noi: la Genova del domani. Dialogo sul futuro della città’, che si è svolto questo pomeriggio nel dehor di un locale dei Giardini Luzzati. L’appuntamento è diventato così l’occasione per rispondere ad alcune domande con toni netti, rilanciando la sua idea di città e ribattendo con decisione alle critiche del centrodestra.
La candidata, sostenuta da una coalizione civica e progressista, respinge fermamente queste accuse e rilancia: “Io non ho niente a che fare con l’idea di declino. Anzi, voglio lo sviluppo di questa città, voglio che diventi attrattiva, che le persone decidano di restare e che altre scelgano di venire a vivere qui”.
Uno dei punti cardine dell’intervento è stata la centralità degli spazi pubblici e condivisi, come appunto i Giardini Luzzati, diventati negli anni un laboratorio urbano e culturale.
“Questi spazi parlano di rigenerazione urbana e della necessità per le cittadine e i cittadini di riappropriarsi della città, della libertà di condividere luoghi come questo”, ha detto Salis.
Alla domanda se esperienze come i Giardini Luzzati possano essere replicate in altri quartieri, risponde: “Credo che lo spirito di questi giardini si possa e si debba replicare. C’è bisogno in tutti i municipi di spazi di aggregazione per persone di età ed estrazioni diverse. Una città dove bambini, giovani e anziani vivono insieme è una città con un valore aggiunto che Genova deve saper esprimere”.
Salis ha anche rivolto un appello ai giovani e a chi si è allontanato dalla politica: “Purtroppo, molti giovani non si sentono più rappresentati, non vedono nella politica uno strumento per cambiare le cose. È una responsabilità grave, tutta della politica. Vorrei che i giovani credessero in questo progetto e in questa coalizione, che ha un’età media molto bassa. Credo possiamo essere più vicini alle loro esigenze, comprendere meglio le sfide di chi vuole investire il proprio futuro a Genova”.
Infine, Silvia Salis è intervenuta anche sul tema della gestione dei rifiuti e della tari, tornando a criticare l’operato dell’amministrazione uscente:
“La destra è al governo da otto anni. Se davvero sapevano come chiudere il ciclo dei rifiuti, perché non l’hanno fatto? Invece continuano a parlare della situazione che hanno trovato. Amiu è il classico esempio che ci dice che questa destra deve andare a casa. Non hanno risolto nulla, è ora che lascino spazio a chi ha la volontà e la capacità di affrontare davvero i problemi di Genova”.














