Ogni domenica 'La Voce di Genova', grazie alla rubrica ‘Gen Z - Il mondo dei giovani’, offre uno sguardo sul mondo dei ragazzi e delle ragazze di oggi. L'autrice è Martina Colladon, laureata in Scienze della Comunicazione, che cercherà, settimana dopo settimana, di raccontare le mode, le difficoltà, le speranze e i progetti di chi è nato a cavallo del nuovo millennio.
Cornflakes nel latte? Pane e marmellata? Cappuccio e brioche? No grazie. La colazione della Generazione Z è diventata, sempre di più, un momento non solo per nutrirsi, ma anche per esprimere uno stile di vita. È il primo rituale della giornata, spesso condiviso non solo con sé stessi, ma anche – e soprattutto – con i social.
Su TikTok e Instagram, la #breakfastaesthetic ha miliardi di visualizzazioni. E non si tratta solo di cibo: è una vera e propria messa in scena. Piatti curati nei dettagli, luci soffuse, candele accese alle 8 del mattino, frutta tagliata con precisione chirurgica, smoothie bowl dai colori pastello e tazze di caffè poggiate su libri di arte o riviste di moda. È la colazione che “deve fare scena”, che racconta uno stile di vita slow, curato, elegante. Anche se, magari, è solo per cinque minuti, prima di correre all’università o in metro.
Dietro questa estetica c’è qualcosa di più profondo. La colazione è diventata il tempo per prendersi cura di sé, per iniziare con calma, con consapevolezza. In un mondo frenetico, la Gen Z cerca piccoli momenti per rallentare. E la colazione diventa uno spazio per l’autodisciplina, per la routine personale, per iniziare bene la giornata. Anche quando il tempo è poco, anche se quel toast con l’avocado è stato fatto solo per scattare una foto. Già, proprio lui: l'avocado toast è diventato quasi simbolico di questa nuova colazione internazionale, ispirata ai trend d’oltreoceano. La Generazione Z prende spesso spunto da colazioni tipiche di altri Paesi – dai bagel americani con cream cheese alle eggs benedict inglesi, passando per i croissant farciti in stile francese – imitandole, reinterpretandole o seguendo i consigli delle influencer più in voga. È un modo per viaggiare con la mente, per sentirsi parte di un mondo globale... anche solo dal tavolo della propria cucina.
Ma attenzione: non tutte le colazioni della Gen Z sono così patinate. C’è anche chi sceglie la praticità: caffè al volo, biscotti dalla dispensa, yogurt mangiato direttamente dal vasetto o – come un vero genovese – focaccia e cappuccino. Alcuni seguono diete specifiche – vegan, senza zuccheri, proteiche – e altri ancora, semplicemente, non fanno colazione. Però il punto è che, quando la si fa, spesso si trasforma in un momento personale, da vivere e magari da condividere.
E c’è un altro lato: quello dei trend. Ogni mese sembra spuntare una nuova “colazione virale”. Dalle overnight oats (i fiocchi d’avena lasciati a mollo tutta la notte), alle cloud eggs, fino ai pancake in miniatura serviti in una ciotola come cereali. È un giococreativo, una forma di espressione. Per molti è anche un modo per rendere la quotidianità un po’ più bella, più interessante.
La Generazione Z, insomma, fa colazione in modo diverso. A volte con gusto, a volte con fretta, ma sempre con la possibilità di raccontarsi. Perché anche un toast, se impiattato con cura, può diventare un piccolo manifesto di chi siamo.