Il Tar del Lazio ha confermato la legittimità della multa da cinque milioni di euro inflitta nel marzo 2021 ad Autostrade per l’Italia dall'Antitrust "per non aver adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza".
La sentenza si inserisce in un contesto più ampio, che affonda le radici nei gravi episodi che hanno segnato la gestione della rete autostradale da parte della società, a partire dal crollo del Ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018, passando per l’incidente sul Viadotto Acqualonga del 28 luglio 2013, fino al distacco di parte della volta della Galleria Bertè il 30 dicembre 2019. Eventi che hanno acceso i riflettori sulle condizioni di manutenzione delle infrastrutture e sulla gestione della sicurezza.
Secondo quanto stabilito dal Tar, Autostrade ha continuato a far pagare agli utenti il pedaggio pieno anche in tratti dove la fruibilità del servizio era fortemente compromessa. Le limitazioni alla circolazione, causate da interventi straordinari resisi necessari proprio a seguito delle carenze nella manutenzione, non sono state accompagnate da una proporzionata riduzione delle tariffe.