In una città che vede sempre più sparire le librerie indipendenti, dove le grandi catene 'vincono' e hanno il predominio del e sul mercato, in un quadro, quindi, in cui l'editoria di quartiere sta vivendo momenti di forte difficoltà, c'è chi però resiste e, soprattutto, ci crede ancora.
È il caso della cartoleria Emmedue-Aastor, storica attività di Sampierdarena, precisamente in via Nicolò Daste, che con coraggio e determinazione ha deciso di investire nella delegazione, comprando il locale adiacente al negozio e decidendo, così, di dar luce ad una nuova libreria di quartiere totalmente indipendente che, come afferma il titolare Fabrizio Urru, secondo quanto pianificato "dovrebbe aprire entro fine anno, al massimo inizio anno nuovo".
"Tutto dipenderà in gran parte dall'impresa che fa i lavori e dai veri permessi necessari, ma ci siamo già messi all'opera e conto che entro fine anno, al massimo l'inizio del nuovo, dovremmo essere ufficialmente operativi", sottolinea.
Una decisione che unisce il sogno di aprire una libreria e la passione per i libri della collaboratrice, Roberta Olivieri, e la volontà di ampliare i propri spazi di Urru: "Avere un negozio più grande, è sempre stato un mio sogno, avere una libreria invece era il sogno di Roberta: così li abbiamo uniti, decidendo di dar vita alle nostre aspirazioni", chiarisce.
Inoltre nel loro caso "negli ultimi tempi la libreria scolastica ha subito un incremento notevole e così abbiamo maturato la decisione di investire comprando il negozio a fianco, per poter dar vita ad una vera e propria libreria indipendente - prosegue -. Sarà prevalentemente libreria e, ovviamente, non solo scolastica, ma ci tengo a dire che sarà una punto di riferimento a Sampierdarena dove le librerie indipendente mancano".
Così la riflessione di Fabrizio, su quella che è la situazione attuale delle librerie indipendenti non sono a Genova, ma in tutta Italia: "Il discorso, a mio avviso, è a monte - afferma -. Basta guardare la situazione in Europa, dove ad esempio in Germania e Inghilterra hanno proibito la scontistica sui libri esattamente come propongono le catene, che si sono ribellate affermando che non si sarebbero più venduti libri, mentre in realtà non solo è aumentata la vendita ma anche l'apertura di tantissime librerie indipendenti. In Italia, un paio di volte il tentativo c'è stato, ma senza nulla di concreto: probabilmente, ma è solo una mia opinione, il controllo delle grandi potenze editoriali è troppo forte e, presumo, che queste si siano opposte ad un'eventualità del genere. Sta di fatto che in alcuni paesi i risultati ci sono stati e sono stati ottimi".