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Politica | 15 maggio 2025, 16:06

Elezioni comunali, Toscano (DSP): “Genova non può diventare la nuova Taranto, serve un'altra visione per l'acciaio, per il lavoro e per la città”

“Chi oggi celebra la presunta “opportunità occupazionale” per Genova omette di dire che l’intero comparto è un disastro industriale pianificato”

Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare)

Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare)

La notizia della possibilità che Acciaierie d’Italia (ex Ilva) possa trasferire parte delle attività di Taranto a Genova, inclusa la logistica e la movimentazione delle lamiere, è l’ennesimo campanello d’allarme su una gestione industriale e politica dissennata, che continua a scaricare sulle comunità locali i costi sociali, sanitari e ambientali delle proprie scelte fallimentari”, così Francesco Toscano, candidato sindaco per Democrazia Sovrana e Popolare, si inserisce su uno dei temi caldi del territorio.

Chi oggi celebra la presunta “opportunità occupazionale” per Genova omette di dire che l’intero comparto, da Taranto a Cornigliano, è un disastro industriale pianificato, frutto di decenni di privatizzazioni, svendite e subalternità ai diktat dell’Unione Europea, che ha imposto tagli, riduzioni produttive e smantellamenti strategici del settore siderurgico nazionale - aggiunge - trasferire da Taranto a Genova non significa creare lavoro, ma semplicemente spostare problemi, licenziamenti e contraddizioni. È lo stesso schema che ha devastato Taranto: una città sacrificata in nome di un modello industriale estrattivo, che ha distrutto l’ambiente, ucciso migliaia di cittadini e precarizzato i lavoratori. Vogliamo davvero replicare questo modello a Cornigliano?” continua Toscano “Il governo Meloni, con la complicità silenziosa del PD e dei sindaci che fanno da passacarte ai piani delle multinazionali, continua a prendere in giro lavoratori e cittadini. Il cosiddetto “Piano Nazionale per la Transizione Industriale” è carta straccia se non include la difesa della produzione pubblica, il controllo democratico delle filiere strategiche e il rispetto per i territori”.

Noi diciamo 'no' a una Genova ridotta a retroporto industriale d’Italia, senza regole né garanzie - conclude - la città ha bisogno di un piano per la piena e buona occupazione, per una siderurgia pubblica, sicura sul piano ambientale e pianificata, non di essere il terminale di decisioni prese altrove. Serve una riconversione vera, governata dallo Stato, non dalle logiche speculative di Mittal o dei fondi stranieri. Democrazia Sovrana e Popolare è l’unica forza politica che da sempre denuncia il tradimento della sovranità industriale italiana. Come sindaco di Genova, sarò al fianco dei lavoratori e dei cittadini per impedire che la nostra città diventi la nuova Taranto. Genova merita sviluppo, ma non a qualsiasi costo”.

I.P.E.


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