Lunedì 16 giugno il personale educativo e amministrativo del servizio comunale per l’infanzia (0-6 anni) incrocerà le braccia per l’intera giornata: a motivare lo sciopero è una protesta accesa contro quella che viene definita una “drammatica e invariata situazione di cronica carenza di organico”.
Educatrici, insegnanti, operatori e personale amministrativo denunciano condizioni di lavoro sempre più insostenibili e chiedono con forza un intervento strutturale da parte dell’amministrazione comunale.
"I carichi di lavoro sono aumentati a dismisura, il ricorso allo straordinario è diventato la norma, e si moltiplicano i segnali di malessere e burnout tra il personale”, spiegano i rappresentanti sindacali. Una condizione che, secondo gli educatori, non solo mette a rischio il benessere di chi lavora nei servizi educativi, ma compromette anche la qualità dell’esperienza offerta ai bambini.
Alla base della protesta c’è anche la gestione dei servizi estivi: “L’esternalizzazione di attività fondamentali, come i centri estivi, mina il senso stesso della continuità educativa”, denunciano i lavoratori, che sottolineano come la carenza di organico non riguardi solo gli educatori, ma anche il personale amministrativo e tecnico. Un problema che si traduce in difficoltà quotidiane legate alla manutenzione degli edifici scolastici, alla sicurezza e persino all’approvvigionamento dei materiali didattici.
Nel mirino anche il Comune di Genova, accusato di non rispettare gli impegni sottoscritti con i sindacati. In particolare, due accordi – siglati il 25 luglio 2023 e il 3 dicembre 2024 – sarebbero rimasti lettera morta. “Il Comune annuncia con enfasi l’assunzione di poche decine di unità, ma i fatti dimostrano che non bastano: basti pensare alle chiusure improvvise di interi plessi per mancanza di personale”, affermano i promotori dello sciopero.
A fronte di una situazione che si trascina da anni, il personale dice di essere “stanco e deluso”. “I bambini hanno diritto a un ambiente educativo che funzioni al massimo delle sue potenzialità. Le famiglie hanno diritto ad essere ascoltate e rispettate. Noi vogliamo lavorare bene, ma ci servono strumenti e condizioni adeguate per farlo”.
Lo sciopero del 16 giugno sarà accompagnato da una manifestazione, le cui modalità sono in via di definizione.














