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Attualità | 22 maggio 2025, 08:00

Volontarie in prima linea per un quartiere più bello e vivibile: l’attività di “Puliamo la Foce”

Da oltre due anni il gruppo si prende cura delle aiuole e delle strade, coltivando un forte senso di comunità insieme ai fiori e alle piante di cui si occupano

Da oltre due anni un gruppo di residenti nel quartiere della Foce si rimbocca le maniche per prendersi cura del proprio territorio. Aiuole curate, piazze ripulite, piantine donate, mozziconi raccolti uno a uno sono solo alcune delle attività che vengono portate avanti da ‘Puliamo la Foce’, che offre a chi partecipa un’esperienza di volontariato semplice ma concreta. La loro motivazione principale è cercare, anche con piccoli gesti, di migliorare il luogo in cui vivono, coltivando un forte senso di comunità. A far parte del progetto, ideato da Tiziana Camilla, sono, al momento, tutte donne, ma non per scelta: “Ci sarebbe piaciuto coinvolgere anche figure maschili, ma non si è presentato nessuno”, racconta Paola Drago, una delle volontarie. “Anzi, speravamo in una partecipazione più ampia da parte degli abitanti del quartiere, ma così non è stato”. Il motivo? “Il volontariato non è per tutti. Serve dedizione, serve amore per il posto in cui vivi. Forse molti non hanno voglia, o tempo, o entrambe le cose. Il nostro obiettivo è chiaro: dobbiamo abbellire, non imbruttire. E smettere di pensare che sia sempre compito di qualcun altro fare qualcosa”. A mancare, inoltre, sono i ragazzi e le ragazze più giovani: “Speravamo che anche qualche studente, magari universitario, potesse venire a dare una mano nel tempo libero. Tuttavia, questo non è mai accaduto. Abbiamo invece visto tanti giovani durante un evento in collaborazione con Plastic Free, che riguardava la pulizia della spiaggia della Foce”.

Nonostante questo, il gruppo ha continuato a lavorare, seguendo le linee guida dell’agronomo del Municipio Medio Levante e stipulando con lo stesso un patto di collaborazione. Le volontarie si occupano di due aree principali: un gruppo di aiuole davanti alla scuola primaria e secondaria Barrili in piazza Palermo, e un secondo in via Casaregis, all’altezza degli incroci con via Ruspoli e via Cecchi. “Le piantumiamo, le curiamo, le annaffiamo. Puliamo anche alcune piazze a rotazione, perché sono luoghi di aggregazione e confronto”. L'impegno del gruppo va però oltre la semplice pulizia: è un impegno civico ed educativo e il contatto con gli altri abitanti è parte integrante del progetto. “Quando puliamo, spesso parliamo con i residenti. Riceviamo molti apprezzamenti, ma anche critiche. Alcuni ci accusano dicendo: 'Con tutto quello che paghiamo di Tari, ancora vi mettete a pulire?'”. E non mancano i dispetti. “Più volte ci hanno rubato le piante, sradicandole dalla terra. In altri casi abbiamo trovato deiezioni canine all’interno delle aiuole”. E ancora: “Il cartello con il nostro logo e quello del Municipio è stato distrutto: uno rubato, l’altro rotto. Abbiamo cercato di ripiantarlo, ma non è più la stessa cosa. Queste cose ci rattristano, ma non ci fermiamo”.

Il rifiuto più comune che viene abbandonato per strada? “Il mozzicone di sigaretta. È quello che raccogliamo più spesso. Molti lo buttano dentro i tombini pensando di essere più civili, ma così finiscono direttamente in mare, danneggiando l’ecosistema”. A seguire, tra i rifiuti più frequenti ci sono fazzoletti, scontrini, cartacce.

I segnali positivi da parte dei residenti non mancano: “Abbiamo una pagina Facebook e Instagram, e molti ci seguono. Qualcuno ci ha lasciato delle piantine in dono, altri ce le hanno comprate. Anche una fioraia della zona, in via Morin, ci conosce e ogni tanto ci regala qualche pianta. Sono piccoli gesti che ci fanno andare avanti col sorriso”. 

Il bello passa anche dalla cultura: proprio le volontarie di ‘Puliamo la Foce’ hanno deciso di installare una piccola postazione adibita a Book Crossing in via Casaregis, dove le persone possono prendere e lasciare a disposizione degli altri utenti i propri libri. “È una piccola scatola, ma ci piaceva l’idea di lasciare questo servizio ai nostri vicini, che è stato accolto con entusiasmo”.

Tra i temi più caldi, c’è quello delle deiezioni canine: “Alla Foce manca un’area cani. Lo dico da persona che non ne possiede, ma che si rende conto di quanto sia necessaria. Però non giustifica chi porta il cane a fare i bisogni nelle aiuole curate da noi. Abbiamo avuto anche discussioni con alcuni padroni”. E aggiunge: “C’è anche la moda del sacchettino lasciato ovunque: appoggiato a un muretto, gettato vicino a un bidone, ma mai raccolto correttamente. È un gesto egoista, oltre che incivile”.

La denuncia si estende anche al tema della raccolta differenziata. “Abbiamo fatto un laboratorio nella scuola Barrili per spiegare ai bambini come dividere i rifiuti. Eppure ancora oggi molte famiglie non la fanno: vedo sacchetti di plastica pieni di carta buttati nel bidone della carta, oppure sacchetti non adatti all’umido nell’organico. Il problema dipende dall’inciviltà di alcuni, e finché sarà così marcata non basteranno i servizi forniti da Amiu o dal Comune”.

Chiara Orsetti

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