Per la prima volta in ottantasei edizioni, il Giro dell’Appennino celebra anche il ciclismo femminile. Il Giro dell’Appennino Donne Elite debutterà il 24 giugno, poche ore prima della gara maschile, con un percorso di novantatré km che attraverserà Piemonte e Liguria.
Un evento che rappresenta non solo una novità sportiva ma anche un importante passo verso la parità di genere nel ciclismo professionistico.
La gara è stata presentata ufficialmente a Genova, nel Salone di Rappresentanza di BPER Banca, tra entusiasmo, premi e riflessioni sulla parità di genere nello sport.
La gara partirà da Novi Ligure, davanti al Museo dei Campionissimi, e si concluderà in via XX Settembre a Genova, per un totale di 93 km, da percorrere in circa due ore e mezza.
Un tracciato che ricalca in parte quello della gara maschile, con due Gran Premi della Montagna: il primo sul Passo dei Giovi (km 51), il secondo a Livellato (km 70), dopo il passaggio da Campomorone. Da lì, si scende verso il Polcevera, si attraversano Cornigliano e Sampierdarena e si giunge nel cuore del capoluogo ligure. Il traguardo, previsto intorno alle 12.30, anticiperà di quattro ore l’arrivo degli uomini.
“Una corsa rosa che ci permette di regalare una festa doppia – ha dichiarato Silvano Parodi, presidente dell’U.S. Pontedecimo Ciclismo –. Sin dal primo momento abbiamo lavorato per garantire un montepremi pari a quello maschile, un obiettivo che è stato accolto con entusiasmo dalla Lega del Ciclismo Professionistico e dal suo presidente Roberto Pella”.
Parodi aggiunge: “La gara femminile prevede un tracciato più breve, ma altrettanto sfidante. Andremo ad esplorare strade inedite anche per gli uomini. A Livellato si concretizzerà la classifica dei GPM, che dedichiamo a Mario Rossi, campione italiano di ciclocross nel 1955”.
“Da anni sognavamo questo momento - conclude il presidente dell’US Pontedecimo -. Le nostre strade, tra Novi e Genova, vedono ogni giorno tante ragazze in sella: era giusto dare loro una gara. Siamo felici e un po’ preoccupati, ma determinati. L’arrivo in via XX Settembre, secondo solo a Parigi, è qualcosa di meraviglioso da vedere. Una prima edizione che speriamo sia l’inizio di una lunga tradizione”.
Oltre alla gara, l’evento ha visto l’assegnazione del terzo Appennino Rosa, premio dedicato alle donne protagoniste nel mondo del ciclismo. Quest’anno il riconoscimento è andato ad Alessandra Cappellotto, prima italiana a vincere un Mondiale su strada nel 1997, oggi presidente di "Road to Equality" e attiva nella promozione dei diritti delle cicliste nel mondo.
“Questo premio mi onora e mi emoziona tantissimo – ha detto Cappellotto – perché lo sport è qualcosa che unisce. Chi ama lo sport può davvero cambiare il mondo e salvare vite. Io non credo di aver fatto cose speciali: ho aiutato delle ragazze ad arrivare qui, ma c’erano tante persone coinvolte. Quel fuoco che hanno dentro gli atleti può accendere incendi d’amore importanti”.
Presidente di Road to Equality, Cappellotto nel 2021 ha aiutato cinque cicliste afghane a fuggire dal loro paese nel 2021, permettendo a due di loro di partecipare alle Olimpiadi di Parigi. Forte anche il suo impegno per la sicurezza stradale e la parità nel ciclismo.
“Il ciclismo femminile gode di ottima salute: abbiamo stipendi minimi equiparati agli uomini e alcune atlete guadagnano cifre impensabili fino a dieci anni fa. Ma i veri risultati sono altri: che organizzatori decidano di investire nelle donne. Partecipare a questo primo Giro dell’Appennino femminile è straordinario. Mi spiace solo essere nata vent’anni troppo presto per correrlo”.
A impreziosire la gara sarà anche il Premio Soroptimist, consegnato alla vincitrice dal Soroptimist Club Genova e Genova Due, dedicato ad Alfonsina Strada, l’unica donna a partecipare al Giro d’Italia nel 1924. Un’iniziativa in linea con il progetto “Donne e Sport” promosso dal Soroptimist per valorizzare l’empowerment femminile attraverso l’attività sportiva.
“Alfonsina è un simbolo – spiega Maria Clelia Galassi, presidente Soroptimist Genova 2 – e oggi celebriamo un altro passo lungo la strada della parità. Il nostro slogan è ‘la lunga strada verso la parità’. Alfonsina ha lottato cent’anni fa, oggi abbiamo finalmente una vincitrice anche per il Giro dell’Appennino femminile”.
Anche Aurelia Costa, presidente del Club Soroptimist Genova, ha sottolineato il significato di un progetto nato proprio nel 2024, centenario dell’impresa di Alfonsina Strada:
“Questo è un segnale importante per la parità e l’empowerment femminile. Speriamo che il premio Soroptimist diventi parte integrante e stabile di questo Giro”.
Anche Paola Tavella, rappresentante di BPER Banca, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “È un grande segnale di vicinanza al territorio e un investimento sui valori dell’equità e dell’inclusione, che BPER promuove concretamente”.















