Tornano a riaccendersi i riflettori sulla sicurezza a Genova, dopo i recenti fatti emersi nel corso delle indagini che hanno visto coinvolto anche l’ex comandante della Polizia Locale Gianluca Giurato e che vedono quindici agenti indagati per lesioni aggravate, falso e peculato.
Il SIAP, sindacato della Polizia di Stato, denuncia da tempo un’assenza di coordinamento istituzionale reale tra le diverse forze impegnate nella gestione della sicurezza del territorio.
“In questi giorni, Genova è attraversata da vicende giudiziarie che coinvolgono, tra gli altri, l’ex assessore alla sicurezza del Comune di Genova Antonino Sergio Gambino e il comandante della Polizia Locale Gianluca Giurato, insieme a diversi operatori – spiega Roberto Traverso, segretario nazionale del SIAP – non entro nel merito delle inchieste in corso, che spettano alla magistratura ma colgo l’occasione per ribadire ciò che, da anni, denuncio pubblicamente a nome del SIAP: a Genova è mancato, e continua a mancare, un vero coordinamento istituzionale. Una mancanza strutturale che ha prodotto nel tempo confusione nei ruoli, inefficienza nei servizi e, cosa ancor più grave, una vera e propria destabilizzazione operativa, sociale e istituzionale”.
Il nodo risale almeno al 2020, quando, sottolinea Traverso, “il sindaco Bucci e l’allora assessore Garassino ottennero la tripartizione del Centro Storico, affiancando la Polizia Locale a Polizia di Stato e Carabinieri. Una scelta che, sebbene passata per il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha creato un forte squilibrio istituzionale, ponendo le basi per la nascita del NOCS, Nucleo Operativo Centro Storico della Polizia Locale”.
L’estensione del perimetro operativo della Municipale, soprattutto nelle aree più sensibili del centro storico, avrebbe dunque generato un’evidente sovrapposizione di ruoli. “Non ho mai negato il valore della Polizia Locale: è una risorsa professionale importante per la città – puntualizza Traverso – ma proprio per questo, va impiegata in modo corretto, coordinato, coerente con le sue funzioni e dotazioni di legge”.
I dati rafforzano la sua tesi: “Oggi l’organico della Polizia Locale del Comune di Genova ha superato quello della Polizia di Stato sull’intero territorio provinciale”.
A pesare, secondo il sindacato, non è solo la sproporzione numerica, ma anche il modo in cui le funzioni investigative sono state estese alla Polizia Locale in assenza delle infrastrutture adeguate. “L’aliquota di Polizia Locale presso la Procura della Repubblica, attivata anche per il Codice Rosso: è vero che il codice di procedura penale consente il coinvolgimento della Polizia Locale, ma solo per attività compatibili con le loro dotazioni, e senza accesso al sistema informativo centrale non è possibile fare attività investigativa efficace”.
Una criticità che si estende anche all’ambito dei minori stranieri non accompagnati. “La legge – ricorda Traverso – dice chiaramente che la Polizia di Stato deve identificare il minore e attivare la protezione; i servizi sociali devono poi prenderlo in carico e tutelarlo. Invece troppo spesso ci troviamo a sostituirci ai servizi sociali, a gestire minori che, dopo poche ore, tornano davanti alla Questura”.
Il bilancio finalemcoinvolge anche un’analisi territoriale delle politiche di sicurezza urbana. “Mentre si militarizzava il Centro Storico, le periferie venivano abbandonate, generando degrado urbano, tensione sociale, marginalizzazione – conclude Traverso – per me e per il SIAP è sempre stato chiaro: serve coordinamento vero, non immagine. Ognuno deve rispettare le competenze assegnate dalla legge. La Polizia Locale è un valore, ma non può diventare una forza parallela”.














